Vaciago sulla vicenda scommesse e sulle sanzioni: "Nessun rischio, tanta nausea"

"Nessun rischio, tanta nausea". Inizia così il fondo di Guido Vaciago sulle colonne di Tuttosport, per parlare del recente caso che accosta ancora una volta il calcio alle scommesse. "Per ora o meglio, allo stato attuale della nostra conoscenza delle carte, nessuno dei calciatori coinvolti nelle giro di scommesse e giochi d’azzardo illegali, corre il pericolo di una squalifica in ambito sportivo".
"Anche se il prode Chiné - prosegue Vaciago, con una punta di rancore ricordando il caso plusvalenze in cui è stata coinvolta la Juventus - ha acquisito immediatamente le carte dei pm, non sembra ci siano i margini per intervenire sul fronte della giustizia sportiva: se i giocatori non hanno scommesso su partite di calcio, ma sono rimasti nell’ambito di altri sport, poker o altri giochi d’azzardo, il loro problema è solo a livello penale e, oltretutto, per la maggior parte di loro potrebbe essere un problema ridicolo, risolvibile con un’oblazione di 250 euro (come per un impiegato pagare 25 centesimi di multa)".
"La ludopatia è una patologia e non va colpevolizzata, ma leggendo le carte dell’inchiesta si fatica a trovare il confine morale tra la comprensione per la malattia e lo sdegno per la stupidità di chi non sembra avere rispetto per la fortuna (economica e non solo) che la vita gli ha riservato o per la meschinità di frega compagni di squadra o amici di Nazionale. Certo, la disperazione buia di chi finisce in quel gorgo può giustifica molto, ma quella nausea non riesce ad andarsene del tutto. Se lo sport è il reparto giocattoli della vita, almeno quello sarebbe bello lasciarlo il più pulito possibile", chiusa Vaciago.
