Udinese, Lucca: "A tredici anni l'allenatore voleva che lasciassi il calcio per il tennis"
In una lunga intervista concessa a Repubblica, il centravanti dell'Udinese Lorenzo Lucca ha parlato così della sua carriera e di come è iniziata: "A tredici anni ero molto forte a tennis e il mio allenatore insisteva perché lasciassi il calcio. Ma fin da piccolo avevo scelto la palla grande, da prendere a calci, e sono contento così. Per me è l’anno fondamentale. Arrivare in doppia cifra sarebbe una consacrazione. Sto crescendo, lo sento".
Lei è alto due metri. A Palermo la chiamavano “Luccatoni”, ora “Pennacchione”, come Mario Tontodonati. Quale preferisce?
"Essere accostato a Toni è un onore. Mi ha dato consigli preziosi per trovare la cattiveria in area".
Ha fatto tanta gavetta. A 15 anni è passato dalle giovanili del Toro all’Atletico Torino, fra i dilettanti.
"Una scelta tutta mia. Volevo spazio per crescere. E sui campi di provincia ho capito che davvero avrei potuto fare il calciatore. Lo rifarei. E ci vidi giusto anche a passare al Palermo in Serie D, all’ultimo giorno di mercato".
Il suo primo momento di gloria fu a Pisa tre anni fa in B: sei gol in otto partite a inizio stagione.
"Era una situazione assurda. Mi ero operato al menisco e avevo problemi. Mi imbottivo di antidolorifici. Tutti parlavano di me, intanto io soffrivo e perdevo gli allenamenti. Un calvario. Ho recuperato solo a febbraio".