Caos arbitri, Zappi ribadisce: "Favorevoli a cambiare il protocollo. Ma spetta all'IFAB"
Dall'interno del Centro Tecnico di Coverciano, il presidente dell'AIA Antonio Zappi prende la parola per commentare le ultime vicende legate al mondo arbitrale, partendo dalle tante polemiche di queste settimane.
All'interno dell'Aula Magna del Centro Tecnico, in occasione della presentazione della partnership AIA-NET Insurance, è presente l'intera squadra arbitrale.
Ore 14.15, inizia la conferenza stampa
Una partnership del genere manda un messaggio forte anche all'esterno, al netto delle polemiche di questi giorni...
"Chi decide di investire nella professionalità arbitrale è ben accetto. Mi dà l'opportunità di consentire ad aziende del genere che vorranno accostare il marchio all'AIA di legarsi anche ad iniziative legate ai giovani. Noi pensiamo all'AIA dell'oggi ma anche del domani. Anche in momenti del genere, con difficoltà mediatiche, che aziende del genere leghino il proprio nome a noi è motivo d'orgoglio".
Gasperini ha detto che servirebbe a volte anche una maggiore collaborazione da parte dei giocatori...
"Sono un inguaribile ottimista, le battaglie non sono mai perse. Ho preoccupazione e senso di responsabilità legate alla guida di un gruppo così complesso che comprende 30 mila persone. Su Gasperini posso dire che è un allenatore eccezionale ed è giusto che dica la sua in merito, sulle prestazioni arbitrali. Lo dice lui e lo confermo io, se gli arbitri avessero maggiore collaborazione potrebbero lavorare meglio. Alcuni giorni fa ha affrontato il ragionamento dell'interpretazione rispetto al protocollo, riguardante il rapporto fra l'arbitro sul campo e la sala di Lissone. Prima di dire che un arbitro ha sbagliato per un'informazione sbagliata, ci si deve informare meglio sulle regole. Prima di parlare con la stampa, a volte, si potrebbe fare una chiamata per confrontarsi meglio e più serenamente. Il riferimento è ad Atalanta-Torino, quando venne detto che si arbitrava da lontano...Cerchiamo di stemperare i toni e rientrare nella comprensione, perché siamo tutti qui per lavorare al meglio".
Come risponde a chi dice che la VAR non funziona? E cosa c'è da migliorare, anche dopo Inter-Fiorentina?
"Tutti stanno cercando di capire qualcosa in più sugli episodi di domenica... Da parte mia non ci sarà mai una difesa dell'errore oltrei limiti della logica, sarebbe controproducente. Io parlo di credibilità, della nostra funzione e del nostro ruolo. Il cross di Bastoni è evidente fosse fuori. Poi ragioniamo sul perché accade. La posizione di La Penna era ottimale, ma c'era una prospettiva di visuale coperta. I due giocatori coinvolti coprono la visuale. L'arbitro doveva vederlo, ma non era nella possibilità di farlo. L'assistente numero 2, dall'altra parte, se si fosse trovato completamente allineato con i pali avrebbe visto il pallone fuori... Il VAR non è intervenuto, ma qui si entra nel campo del protocollo. Non si può accusare il nostro mondo per aver rispettato il protocollo IFAB. Secondo me va aggiornato questo protocollo, lo dico da sempre. Ma è una cosa che non compete all'AIA. Noi siamo aperti ad una proposta di sperimentazione della regola 12, riguardante le condotte ostruzionistiche dei portieri. Chi chiede innovazione con noi sfonda porte aperte, ma non chiederò mai a nessuno di violare il protocollo, le regole sono sacre. Questo deve essere accettato".
Come si spiega al tifoso un errore del genere?
"Di inspiegabile non c'è niente. A volte in tutte le azioni umane si può fare un errore... Un passo in più da parte dell'assistente ovviamente sarebbe stato giusto. Ripeto, la difesa dell'errore non avrebbe senso. L'assistente probabilmente avrebbe potuto fare qualcosa in più e qualcosa di meglio. Voglio sottolineare che se l'assistente è lì lo è per merito, io sono insoddisfatto degli errori, non di questo gruppo straordinario che ha all'interno anche ragazzi che stanno crescendo molto velocemente. Ci sono ragazzi top, d'elite, invidiati a livello internazionale. Da inizio stagione abbiamo fatto a meno di tanti, da Guida a Maresca, e di tanti altri arbitri importanti. Il gruppo ha comunque uno standard alto di eccellenza e qualità. Poi parlo del fallo di mano: esiste l'area della soggettività, non c'è un parametro codificato che ci dice al 100% di poter prendere una decisione oggettiva. L'obiettivo è arrivare a ridurre le zone di interpretazione soggettiva, questo è il concetto di opinabilità".
Possibile la presenza di ex calciatori al fianco del gruppo arbitrale?
"Chi ha giocato a calcio comprende meglio le dinamiche di gioco, ovviamente. In funzione di consulenza, ci potrebbero stare ex calciatori? Secondo me ognuno dovrebbe far bene quello che sa fare meglio...".
Le aggressioni agli arbitri nei campionati minori (solo lo scorso anno sono state 528, ndr)?
"La principale mia preoccupazione è proprio questa, come presidente. L'onorevole Barbagallo ha fatto approvare una proposta per l'inasprimento delle sanzioni per le aggressioni ai direttori di gara. Il Ministro Abodi ha manifestato l'intenzione di sostenere questa battaglia, presto ci incontreremo per provare a trovare delle risposte adeguate".
Sul mani di Gatti in Como-Juventus?
"In un paese normale l'audio di Como-Juventus sarebbe apprezzato... Sentire che c'è un contraddittorio, dove più persone valutano la stessa azione con prospettive diverse. In un paese normale si direbbe che hanno dibattuto, che hanno pensato e che hanno fatto prevalere le regole. Il nostro mondo ha deciso di aprirsi così tanto ma dobbiamo migliorare, non può essere usata contro di noi".
In futuro parlerete dopo le partite?
"E' il momento di aprirci al futuro. Il calcio potrà un giorno, spero, consentire l'ascolto degli audio e la spiegazione in diretta. Ma qui è un problema di cultura sportiva. Nel rugby e in Carabao Cup in Inghilterra questa cosa esiste già. Immaginate cosa succederebbe se avessimo trasmesso le spiegazioni allo stadio cosa sarebbe successo... Io comunque sono convinto che si possa andare in questa direzione, ma non finché ogni volta che ci sarà una decisione controversa questi ragazzi della squadra arbitrale verranno messi alla gogna".
Ore 14.58, termina la conferenza stampa