Salernitana, spogliatoio ad alta tensione: oggi arriva Petrucci. Sabato in 18mila
Salernitana, spogliatoio ad alta tensione. Come sottolineato più volte dalla proprietà e dalla dirigenza, a Salerno c'è un gruppo che non è mai diventato squadra e un contesto interno che richiede la presenza costante dei massimi esponenti della società. Quanto accaduto a San Siro venerdì sera rappresenta la classica e proverbiale goccia che fa traboccare il vaso. Atteggiamento svogliato, giocatori che non salutano l'allenatore, altri che escono senza incoraggiare i compagni, qualcuno che non si è recato sotto il settore ospiti per ringraziare i tifosi, panchinari che emotivamente vivono il match con totale distacco. Una situazione preoccupante che certifica l'assenza di un leader carismatico che possa fungere da punto di riferimento. Proprio per questo, dopo la ramanzina del direttore generale e dell'amministratore delegato, oggi è atteso in città il vice presidente Gianni Petrucci. Previsto un discorso alla squadra, ma anche a tutti i principali collaboratori di Iervolino: la sensazione è che siano tutti, per davvero, sotto esame e che, a fine stagione, possa esserci tabula rasa a prescindere dalla categoria. "Non abbiamo intenzione di cedere" filtra dal club che, però, è stato invitato dalla tifoseria organizzata a uscire allo scoperto presentando il progetto tecnico dal quale ripartire in caso di malaugurata - e ad oggi assai probabile - retrocessione.
A proposito di tifosi, Salerno conferma di essere davvero una piazza speciale. Prima di Empoli erano in 4000 per un allenamento, poi quasi 20000 sugli spalti di venerdì sera. A San Siro, pur consapevoli di una possibile debacle, erano in 1700 e, sul 4-0, cantavano come se la Salernitana fosse in vantaggio. Anche sabato prossimo, l'Arechi presenterà un colpo d'occhio interessante: 4000 biglietti già venduti, 11mila abbonati e tante scolaresche che aderiranno all'iniziativa proposta dalla società. Non ci sarà un clima-bolgia come dieci giorni fa e qualche calciatore (su tutti Dia e Coulibaly) rischia di essere fischiato, ma il fattore campo pesa e il pubblico granata può fare la differenza. In casa, a breve, arriveranno Lecce, Sassuolo e Verona e sono 9 punti teoricamente alla portata. Occhio anche alla trasferta consecutiva sui campi di Udinese e Cagliari che pure assume un ruolo chiave: c'è un mese per decidere cosa fare da grandi, con il sogno di rientrare in gioco e l'incubo di uscire di scena con 120 giorni d'anticipo. La palla passa alla squadra. Contro gli ex Palladino, Akpa Akpro e Djuric non c'è altro risultato al di fuori della vittoria.