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Roma, Kumbulla si ritrova in spagna: "Futuro? Penso all'Espanyol, poi vedremo"

Roma, Kumbulla si ritrova in spagna: "Futuro? Penso all'Espanyol, poi vedremo"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 19:38Serie A
di Daniele Najjar

L'ex difensore di Roma, Verona e Sassuolo, oggi in prestito in Spagna all'Espanyol, Marash Kumbulla - che compie oggi 25 anni - è tornato a parlare del suo percorso in Serie A e dei giallorossi in particolare. Ecco un estratto delle sue parole a Sportitalia.

Sul tuo brutto infortunio: chi è stato importante per te in quel periodo?
"E' stato un periodo molto difficile. Mentalmente è più complicato nei primi mesi, perché sei abituato alla tua routine, a correre e ti ritrovi con le stampelle e senza poter camminare. La mia famiglia e la mia fidanzata mi hanno aiutato molto. La cosa più importante però è stata la nascita di mia figlia nel momento in cui mi sono fatto male. Ho avuto altro di bello a cui pensare insomma in un momento di tale difficoltà".

Se ti parlo di Verona e Roma, quali sono i tuoi ricordi più belli?
"Parto da Verona. Lì ho fatto il primo anno fra i grandi, in prima squadra. Di quella stagione porto tutto nel mio cuore. Abbiamo avuto una stagione fantastica con Juric. Se devo dire una partita allora dico quella con la Juventus che abbiamo vinto in casa 2-1, un ricordo bellissimo. Eravamo in uno dei momenti migliori della stagione, poi siamo stati frenati forse anche per l'arrivo del Covid. Però è stata una stagione incredibile.

E di Roma?
"Ovviamente la vittoria della Conference League a Tirana. Il culmine di un percorso bellissimo dove abbiamo sofferto e gioito insieme. Nelle partite in casa in Europa c'era una bolgia vera all'Olimpico".

Bolgia all'Olimpico a parte, com'è stato vedere la città di Roma in festa?
"Ricordo benissimo quella giornata. Era il mio primo trofeo vinto e per ora l'unico. Vedere la città intera in festa, girare con il pullman scoperto per le vie di Roma e davanti il Colosseo... Queste sono le immagini che mi passano per la mente che mi emozionano ancora oggi".

Quali allenatori ti hanno lasciato di più? E che cos'ha di speciale Mourinho?
"Ogni allenatore mi ha lasciato sempre qualcosa, sia che abbia giocato di più o di meno. Ricordo Juric perché è stato il primo a credere in me, lo ringrazierò sempre e mi ha cambiato la vita. Di Mou posso dire che qualsiasi cosa che dica ha un peso. Ti migliora sotto tutti i punti di vista e va alla ricerca del dettaglio. Per quanto mi riguarda mi ha fatto crescere tanto dal punto di vista della maturità, del carattere e di saper prestare attenzione ai dettagli che prima non curavo".

Che ne pensi di Asllani dell'Inter e Christian Shpendi del Cesena?
"Conosco meglio Asllani, avendoci giocato insieme in Nazionale. Per me ha qualità tecniche di altissimo livello, calcia in egual maniera di destro o di sinistro. Gli ho visto sbagliare pochissime volte passaggi o lanci lunghi. E' ancora giovane, può crescere e maturare, ma ha il futuro garantito. Shpendi l'ho visto giocare da lontano, ha un bel potenziale".

I tuoi obiettivi per il prossimo futuro, al di là del mercato?
"Sinceramente non ci sto pensando, dopo l'infortunio ho imparato ad apprezzare molto il quotidiano, che sia un allenamento o una partita. Ovviamente spero di chiudere bene la stagione con la salvezza dell'Espanyol, cercando di dare tutto, poi vedremo cosa succederà".

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