Portanova rompe il silenzio: "Sto soffrendo". L'avvocato: "Nostra difesa non presa in esame"
Manolo Portanova rompe il silenzio. Il centrocampista, insieme al padre Daniele e all'avvocato Gabriele Bordoni, ha parlato in conferenza stampa per dare la propria visione sul processo che lo ha visto condannato in primo grado per stupro. "Ringrazio le persone qui presenti perchè io, mio padre e il mio avvocato tenevamo a questa conferenza stampa penso che il nostro silenzio sia durato troppo. A oggi posso dirvi che continuo a chiedermi il perchè stia succedendo questo, soffro per quello che sta accadendo, sto leggendo - ha detto . Fino a poche settimane fa il mio scopo era indossare la maglia più bella del mondo, sia per me che mio padre. Ora sto rinunciando a quello che è un sogno di un bambino. Quello che ho ottenuto l'ho fatto da solo, senza l'aiuto di un papà che ha fatto il calciatore da anni. Questa vicenda non è solo giudiziaria ma anche mediatica. Portanova non porterà ipotesi ma prove che non sono state guardate. Per questo ci sarà il mio avvocato". "Il nostro entourage non voleva una situazione del genere - ha dichiarato Daniele Portanova - perchè i processi tecnicamente si devono fare nelle aule. A livello penale siamo stati sconfitti, fra virgolette, ma la Costituzione dice che ci sono due gradi di giudizio per dimostrare l’innocenza di Manolo e degli altri ragazzi. Ma mentre che nel penale ci siano tre gradi di giudizio, a livello mediatico sembra che Manolo sia stato giudicato prima. Noi dobbiamo dire la nostra verità basata su carta. Ora Gabriele spiegherà quantomeno la nostra difesa che non è stata presa in considerazione. Questa conferenza è solo perché mio figlio soffre di questa situazione non giocando. L'unica cosa che interessa a mio figlio è questa. Io voglio ringraziare il club, che vuole la Serie A e questa situazione mediatica può creare disturbo. Il club è vicino a Manolo, lo aspetta, lo ha sempre rispettato. Manolo si allena con la squadra. Mi metto però nei panni del club, mediaticamente è successo il finimondo. Manolo a livello costituzionale è innocente fino al terzo grado. Deve lavorare fino al terzo grado di giudizio ma capisco anche alcune situazioni. Il Genoa ha un obiettivo e questa situazione può distruggere una situazione bella che il Gennoa sta vivendo. Questa riunione però serve proprio per questo. Mediaticamente Manolo viene accusato di essere uno stupratore, ma questo è solo l'inizio. La ragazza ha scritto 'l'unica cosa che mi dispiace è di non aver detto di no'. Se io ci metto la faccia, so che mio figlio non è uno stupratore. Mio figlio è stato condannato già a livello mediatico. Se mio figlio avesse fatto una cosa del genere, non avevo bisogno della giustizia, me la sarei fatta da solo. Un ragazzo di 22 anni che ha un sogno non può essere condannato prima che la gente sappia come stanno le cose. Tutti difendono la ragazza, ma il nostro silenzio l'ha difesa. Io non ho parlato per rispetto alla ragazza".
Le parole dell'avvocato Bordoni
"Non potevo non raccogliere un invito al dialogo aperto con voi se ad invitarmi erano due persone a cui sono molto legato - ha invece esordito l’avvocato difensore del centrocampista Gabriele Bordoni -. L’amicizia che mi lega con Daniele mi ha portato a conoscere il figlio quando era un bambino, l’ho visto crescere vedendolo arrivare a coltivare quel sogno che gli spettava e ancora gli spetta: di giocare a calcio da professionista come ha fatto suo padre. Questo invito non poteva rimanere un seme sul terreno arido e il terreno arido si porta alla mia professione che ama svolgere il ruolo di difensore nelle aule di tribunale. Non amo mai di parlare delle vicende al di fuori perché non appartiene al mio modo di essere. Ma nel tempo, avendo praticato in certi processi che ridondavano sul piano mediatico, mi sono portato a rivedere tutto perchè quel silenzio della difesa a volte può essere malinteso e talvolta anche strumentalizzato. Quando l’informazione viene canalizzata soltanto da una parte, perchè è solo una parte che reca notizie da illustrazione di un accadimento dal proprio punto di vista, non ci si può meravigliare se chi riporta certe notizie le fa in via unidirezionale. Il silenzio deve essere necessariamente rotto perchè sennò viene malinteso. Chi starebbe zitto di fronte ad un coro monocorde che, nel caso di Manolo, ti censura come uno stupratore. Ho fatto fatica a tenere Manolo nel periodo che è passato da quando è stata applicata la custodia cautelare ad oggi. Ma Manolo è un ragazzo educato, rispettoso che conosce le regole del gioco anche se quel gioco si tratta di un processo. Nel tribunale l’ispiratore dovevo essere io. Oltre ad aver riposto fiducia e affetto nei miei confronti riponeva fiducia nella condotta da tenere in tutto questo tempo nel rapportarsi pubblicamente. Oggi non è pensabile che io, pur facendo questo sforzo di presentarmi e parlare di un processo in corso, venga a fare una replica del processo di primo grado e anticipare quanto verrà fatto in appello. Quello che è assolutamente giusto e a questo punto è a un mio pensiero, rappresentarvi l’altra faccia della luna è una cosa obbligata e naturale del provvedimento che ha condannato Manolo. Credo che si debba avere rispetto per tutti ma esigere rispetto da tutte le persone con cui si viene in contatto. Nel processo io rispetto l’avversario anche se si pone si idee antitetiche alle mie a patto che faccia uguale. Quando analizzo il rapporto con l’organo giudicante, il mio rispetto che è fermissimo trovo una replica. Trovo una puntuale logica contraria. Non posso pensare di condizionare sempre il giudizio di chi mi ascolta immaginando di avere la verità che debba essere recapito dal giudice ma pertengo che venga letto, esaminato e contraddetto. Nell'ambito di un incontro sessuale ci si deve mettere dal punto di vista di colui che dissenta in maniera pantomimica. Cosa vuol dire pantomimico? Significa partire dal presupposto che sia un no, ma che tu puoi con alcuni comportamenti trasmettermi una tua adesione pur non dicendolo. Mi sono riscoperto un fossile andando a esaminare le espressioni che sono uscite dai telefono di questi ragazzi, che hanno un approccio disinibito sia da parte maschile che femminile. I tempi sono cambiati. Nelle vicende di natura intima, è difficile avere delle testimonianze di altri che non siano coinvolti in quella vicenda".