Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Perché Israele-Italia questa sera si giocherà alla Bozsik Aréna di Budapest

Perché Israele-Italia questa sera si giocherà alla Bozsik Aréna di BudapestTUTTO mercato WEB
lunedì 9 settembre 2024, 09:23Serie A
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a Budapest

Dal 7 ottobre 2023, giorno dell'attacco di Hamas da cui è scaturita la Guerra di Gaza, Israele non ha più giocato le sue partite casalinghe in casa. Dopo aver saltato le gare delle scorso ottobre - match poi recuperati nel mese successivo - la nazionale israeliana ha disputato tutte le sue gare casalinghe in Ungheria e anche alcune trasferte. È il caso, ad esempio, dell'ultima partita contro il Belgio disputata a Debrecen, ma anche del match contro la Bielorussia dello scorso 11 giugno, partita vinta 4-0 dalla nazionale di Ran Ben Simon allo Stadio Ferenc Szusza, ovvero la casa dell'Ujpest (sempre a Budapest). Israele e Italia domani sera giocheranno invece alla Bozsik Aréna, stadio intitolato al leggendario József Bozsik in cui l'Honved disputa le sue gare casalinghe.

Ma perché Israele ha scelto proprio l'Ungheria?
Le ragioni sono strettamente politiche. Anche prima degli attacchi di Hamas, il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán aveva indicato il suo paese come il più sicuro in Europa per gli ebrei. Tra Orban e Netanyahu intercorrono ottimi rapporti politici e mentre molti altri paesi, principalmente per motivi di sicurezza, si sono rifiutati di ospitare Israele anche per le loro gare casalinghe, l'Ungheria ha subito garantito a UEFA e FIFA la necessaria sicurezza per far disputare in territorio magiaro le gara che Israele avrebbe dovuto teoricamente giocare in casa.
Dopo lo scoppio della Guerra di Gaza Israele ha disputato otto partite, di cui sei in Ungheria. Le uniche due gare lontane dal territorio magiaro sono state quelle ad Andorra La Vella contro Andorra e a Pristina contro il Kosovo. La prossima sarà in Italia, a Udine, il prossimo 14 ottobre. A differenza della Federazione belga, la FIGC ha dato rassicurazioni sulla capacità di garantire la sicurezza per un match che verrà disputato senza restrizioni. Non mancano però le polemiche, con la giunta cittadina che ha già rifiutato il patrocinio della gara.

In Ungheria vivono più di 47mila ebrei. E a Budapest c'è la terza Sinangoga più grande al mondo
Stando alle informazioni del World Jewish Congress, oggi vivono in Ungheria circa 47mila e 200 ebrei praticanti che non hanno un'altra religione monoteistica. Allargando il raggio d'azione anche a figli e parenti che poi non si sono riconosciuti nella religione ebraica, si tratta di una comunità di circa 100mila persone. È la più grande dell'Europa centro-orientale e la maggior parte di loro vivono a Budapest, città che ha circa venti sinagoghe funzionanti nonché la terza più grande Sinagoga al mondo dopo quelle di Gerusalemme e New York: si trova a Dohany street ed è conosciuta come la Grande Sinagoga.

Il legame tra Budapest e Israele è reso manifesto anche dagli innumerevoli monumenti dislocati nella città, il più famoso sono le 'Scarpe sulle sponde del Danubio'. Si tratta di 60 paia di scarpe in acciaio orientate verso il Danubio che rappresentano lo sterminio operato dai tedeschi dopo l'invasione. Durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, il Partito delle Croci frecciate riuniva gli ebrei sulle sponde del Danubio per poi spararli nel fiume ghiacciato. Ma prima della loro esecuzione, le persone dovevano togliersi le scarpe che rappresentavano un valore importante in tempo di guerra. Scarpe che poi venivano vendute o indossate dai membri del plotone di esecuzione. Prima dell'invasione del 19 marzo 1944, vivevano in Ungheria circa 825mila ebrei. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, si stima che ne siano sopravvissuti poco più di 250mila.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile