Mourinho su Barcellona-Inter: "Sconfitta più bella della mia carriera". Poi racconta l'addio

"La sconfitta più bella della mia carriera". Il film è quel Barcellona -Inter datato 28 aprile 2010. Il regista è José Morunho. Il deus ex machina che costruì quella mitica cavalcata che culminò con il Triplete. E oggi, alla vigilia di un'altra semifinale di Champions League tra nerazzurri e blaugrana, proprio il tecnico portoghese ha ripercorso quei 180 minuti di passione, ansia e delirio nel documentario della BBC dal titolo 'Come vincere la Champions League: Jose Mourinho'.

"Se potessi scegliere una delle esibizioni più emozionanti della mia squadra nei miei oltre 20 anni di carriera, sceglierei proprio questa", dice Mourinho riferendosi a quella serata al Nou Camp. Qualcuno considera quella gara di ritorno l'apice del pragmatismo dello Special One, che arrivò nel capoluogo catalano forte di un 3-1 ottenuto otto giorni prima a San Siro. I tifosi del Barcellona, però, erano certi di poterla ribaltare e lo striscione con scritto 'REMUNTADA' che campeggiava nella curva dei cules ne è la testimonianza più chiara.

L'espulsione al 28' di Thiago Motta non fece altro che rafforzare questa idea: "Giocare con 10 giocatori a Barcellona diventa epico. Ci vogliono degli eroi. Bisogna ottenere il meglio da tutti. Penso di essere stato brillante nel modo in cui ho organizzato la squadra. Ci siamo difesi con tutte le nostre forze: con il cuore, con l'anima. Questa è la sconfitta più bella della mia carriera. Abbiamo dato tutto. Abbiamo perso 1-0. Ma siamo arrivati ​​in finale".

Nel documentario Mourinho torna anche sull'addio alla squadra al momento del trasferimento al Real Madrid: "Volevo scappare. Se fossi salito sull'autobus e fossi tornato con loro a Milano, se fossi entrato a San Siro e in Piazza Duomo pieni di gente, non credo che sarei poi riuscito ad andare a Madrid".