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Joao Felix: "Inter interessata a me, ma volevo venire al Milan. Vorrei restare qui"

Joao Felix: "Inter interessata a me, ma volevo venire al Milan. Vorrei restare qui"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 16:05Serie A
di Antonello Gioia
fonte dall'inviato a Casa Milan: Antonello Gioia

Joao Felix, neo centrocampista del Milan arrivato in prestito dal Chelsea e già autore di due ottime prestazioni (con un gol segnato) in rossonero, è presentato oggi alla stampa con una conferenza a Casa Milan.

Segui in diretta le dichiarazioni di Joao Felix con il live testuale su TMW.

15:32 | Comincia la conferenza stampa.

Prende la parola Ibrahimovic.
"Si è già presentato con un gol di magia, ma gli diamo il benvenuto oggi. È stato l'ultimo acquisto di questo mercato. È un grande talento, ha tanta esperienza, ma è ancora giovane e può crescere ancora. Abbiamo cercato un giocatore tra centrocampo e attacco per le partite bloccate, contro squadre chiuse: può fare la differenza. È un giocatore di magia e questa cosa ce l'hai o non ce l'hai. Conceicao lo conosce bene bene. La sua qualità parla per sé stesso. Noi siamo soddisfatti. Dobbiamo ora metterlo in condizione di fare il meglio possibile".

Hai già segnato a San Siro...
"Abbiamo fatto due vittorie. Ho avuto l'opportunità di giocare a San Siro e segnare per il Milan. Sapevo della grandezza di questo club, il Milan è immenso. Da fuori si vede che un club molto grande e quando sei dentro capisci che sei in uno dei club più grandi d'Europa".

C'è un giocatore a cui ti ispiri?
"Il mio calciatore è sempre stato Kakà. Non ho mai parlato con lui del Milan, ma ho scambiato delle idee con lui in passato. È per me un idolo, ma non mi posso paragonare a lui. Spero di fare la storia come lui".

Sostenibile quattro in campo nello stesso momento?
"Ovvio che sì. Non so se è normale no, ma la difesa è molto importante, ma non vuol dire che con quattro attaccanti non puoi difendere. Gimenez, Pulisic, Leao e io siamo attaccanti, ma quando c'è da difendere siamo lì anche noi a fare il nostro lavoro. Aiutiamo anche in difesa e cerchiamo sempre l'equilibrio, come avete potuto vedere nel secondo tempo di Empoli".

Avevi già sentito Conceicao?
"Conoscevo già il mister, avevo già giocato contro di lui e lo seguivo. Gli ho detto ciò che mi aspettavo: giocare nel mio ruolo. Non mi ha mai detto se avrei giocato tanto o poco, ma di giocare nel mio ruolo. È questo che mi ha convinto a venire al Milan".

Sei il giocatore portoghese più pagato della storia...
"Per ora sono in prestito fino a giugno. Vediamo come va. Per il momento, mi sta piacendo molto tutto: il club, le persone, le strutture. Sono stato molto ben accolto. La cosa più importante è stare dove mi sento bene e io mi sento bene qua. Poi nel calcio le cose possono cambiare, ma se c'è possibilità di restare al Milan mi piacerebbe".

In Serie A non ci sono tanti trequartisti come te... Come ti vedi in questo ruolo?
"Farò tutto quello che mi chiederà di fare il mister, in ogni momento e in ogni ruolo: farò del mio meglio e sarò a disposizione del mister e della squadra".

Come ti ha accolto Leao? Ti ha detto qualcosa per convincerti?
"Devo dire che è stato il primo a telefonarmi per chiedermi se fosse vero che sarei venuto. Mi chiedeva se firmavo oppure no, appena l'ho fatto mi ha telefonato ed era molto contento. Abbiamo un buon rapporto, abbiamo già una buona intesa in campo. Mi piace averlo di fianco".

Su Rui Costa:
"Certo che conosco Rui Costa. Quando giocavo al Benfica lui lavora lì, ora è il presidente. Ho parlato molto con lui quando ero al Benfica, ma negli ultimi anni non ci siamo sentiti molto. Non mi ricordo di quando giocava al Milan, quello che so l'ho visto su YouTube. Ma so che è un idolo qui, come Kaká ha fatto la storia".

C'era anche l'Inter su di te?
"Sì, il mio agente me ne ha parlato. Mi ha detto che l'Inter era interessata. Ma avevo già iniziato a trattare col Milan e avevo già in mente di venire al Milan. Ho detto che sarebbe stato impossibile, avevo già deciso di venire qua".

San Siro si è innamorato subito di te...
"Ho amato subito l'atmosfera di San Siro. Ho vissuto questo ambiente al Benfica e all'Atletico Madrid, ma devo dire che qua l'atmosfera era diversa. Non mi aspettavo un'accoglienza del genere, si toccava con mano l'affetto dei tifosi. Atmosfera incredibile, spero continui così".

Perché hai scelto il numero 79?
"La verità è che è un numero a cui sono molto legato, il mio primo numero da professionista. È un numero speciale, sarà sempre presente nella mia carriera. Mi è sempre piaciuto. 79, 14, 11, 7... Non sono i numeri a incidere, però questo è speciale".

Quale obiettivo ti poni in questi sei mesi?
"Il mio obiettivo è aiutare il club, la squadra e vincere titoli. La carriera di un giocatore è fatto di questo: titoli. L'importante è vincere e questo è il mio obiettivo. Fin quando resterò qua il mio obiettivo è vincere titoli e nient'altro".

Cosa ne pensi del calcio italiano dopo queste due partite?
"È presto per dirlo. C'è la marcatura a uomo, questo per me è positivo perché con i movimenti corretti si riesce a trovare spazio. Ho visto che le squadre sono aggressive, lo sapevo. Ci sono molti duelli".

Rui Costa ha 55 assist al Milan. Ti vedi come assistman o sei uno che fa più gol?
"Non ci sono dubbi, preferisco segnare. Se devo entrare nella storia del Milan preferirei per i gol e non per gli assist".

Termina qui la conferenza.

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