Le pagelle della Lazio - Milinkovic, che perla! Pedro killer. E la difesa è un bunker
Provedel 6,5 - Nulla per una mezz'ora abbondante, poi il guizzo da campione sulla girata di Petagna: per la distanza, ravvicinatissima, l'intervento ha un coefficiente di difficoltà elevato. Bravo a dire no nel finale a Colpani, poi Gytkjaer lo grazia.
Lazzari 6 - Il duello con Carlos Augusto si consuma ad alte velocità. Il primo a pungolarlo è il brasiliano, ma anche lui, quando può, cerca di distendersi sul binario. Per lunghe fasi, però, finiscono per annullarsi a vicenda. Dall'83' Pellegrini s.v.
Casale 6 - Una svista che poteva costare cara in un primo tempo altrimenti immacolato: Petagna gli sfila alle spalle sul cioccolatino di Ciurria, e serve un gran rammendo di Provedel per evitare il pareggio brianzolo. Nella ripresa gli basta innestare il pilota automatico.
Romagnoli 6,5 - Difficile mettere a fuoco crepe nella sua prestazione: si muove con la calma del leader, difende con ordine e senza mai apparire in affanno. Gara che rasenta la perfezione.
Hysaj 6 - Intuisce presto che conviene abbandonare tutte - o quasi - le velleità offensive. Ciurria è il più in palla della controparte, lo costringe spesso a rinculare, e a fatica. Nella ripresa il dirimpettaio cala, e lui chiude in totale controllo.
Milinkovic-Savic 7 - A intermittenza, come una lampadina quasi scarica. Il lampo più luminoso, però, basta e avanza a illuminare il suo pomeriggio: chiude il match con un destro dolcissimo su calcio di punizione, che non lascia scampo a Di Gregorio.
Cataldi 6,5 - In un centrocampo di qualità traboccante, toccherà pure a qualcuno farsi carico del lavoro sporco. Quel qualcuno è lui, sebbene le proprietà tecniche di certo non gli manchino: utile in non possesso, a suo agio nel fraseggio. Dal 71' Vecino 6 - Fisicità che non guasta nel finale.
Luis Alberto 6,5 - Il compromesso storico con Sarri è una manna per la Lazio. Che con lui sul centro-sinistra ha tutt'altra pelle. C'è lui al centro del villaggio biancoceleste. Smista, imbuca, e conclude. Nel primo tempo va vicino al gol in almeno due occasioni. Lascia il campo a venti minuti dal novantesimo, si reca in panchina stizzito e non stringe la mano a Sarri. Ok il compromesso di cui sopra, ma qualche ruggine, di tanto in tanto, riemerge. Nulla di insuperabile, ad ogni modo. Dal 71' Basic 6 - Senza strafare: ordinato e pulito.
Pedro 7 - Lui riscrive l'adagio: chi dorme prende gol. È esattamente così: la difesa del Monza sonnecchia sul tocco deviato di Zaccagni, lui sguscia dal nulla e batte Di Gregorio in girata. Dal 65' Immobile 6 - La migliore condizione è un miraggio, e infatti non punge. Ma entra a doppio vantaggio acquisito: difficile chiedergli di più. Per oggi può bastare così.
Felipe Anderson 6,5 - Sarri non gli chiede di fare l'Immobile, ma di guidare l'attacco mettendo a frutto le sue caratteristiche. Lui raccorda, più che dettare la profondità. E lo fa con ottima qualità.
Zaccagni 6,5 - L'assist non è a referto, ma sul vantaggio di Pedro c'è la sua firma. Scarabocchiata, ma d'immutata efficacia: il dribbling su Marlon è in bello stile, il tocco verso il centro è reso goffo dalla scivolata al momento del tocco. Però è proprio quel passaggio indecifrabile a mandare in tilt la difesa brianzola.
Maurizio Sarri 6,5 - La sua Lazio regala momenti di ottimo calcio, ma il vero step rispetto alla scorsa stagione è la sua capacità di essere pragmatica, compatta, solida. Secondo posto meritato, Champions sempre più vicina.