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Le pagelle dell'Inter - Thuram da standing ovation. E adesso chi lo toglie Mkhitaryan?

Le pagelle dell'Inter - Thuram da standing ovation. E adesso chi lo toglie Mkhitaryan?TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 16 settembre 2023, 20:02Serie A
di Ivan Cardia

INTER-MILAN 5-1
(5' e 69' Mkhitaryan, 37' Thuram, 80' Calhanoglu, 90'+3 Frattesi; 57' Leao)

Sommer 6 - La solita difesa coriacea impedisce ancora di valutarlo in fondo, perché parate decisive non ne deve fare. Attento sulle uscite alte, preciso palla al piede.

Darmian 6 - Preferito a Pavard anche perché Leao lo conosce e l'ha pure annullato in passato. Col portoghese perde un solo duello in velocità, ma che rischia di riaprire la partita.

Acerbi 5,5 - L'ottimo avvio di stagionale di De Vrij vale ben poco, a fronte della fiducia illimitata del tecnico nei suoi confronti. Stavolta però paga dazio anche lui a Giroud: il francese ha davvero troppo spazio per costruire il momentaneo 2-1 di Leao. Un solo neo, ma grosso, nella sua serata.

Bastoni 6,5 - Capitan America sbatte sulle resistenze del 95 nerazzurro. Si sgancia meno del solito, concede praticamente zero a Pulisic e pure Chukwueze. Esce perché ammonito. (Dal 74' De Vrij -).

Dumfries 7 - Grande protagonista con l'Olanda durante la sosta, riporta in Serie A la verve oranje. Anche Theo deve preoccuparsi di lui, serve il pallone che porta al momentaneo 2-0.

Barella 6,5 - Spesso e volentieri sull'esterno, anche per contenere la catena più pericolosa del Milan. Non sempre al centro dell'azione; Reinjders, però, scompare dai radar del gioco e della serata. (Dal 64' Frattesi 7 - Il popolo lo reclama al posto di Mkhitaryan, Inzaghi manda un messaggio chiaro. È presto, per vedere il sardo e il romano insieme. Meglio di Barella, nel complesso: da un suo cambio di gioco i presupposti del 3-1, nel finale manda in visibilio la curva nerazzurra).

Calhanoglu 7 - Non esattamente il più amato dai suoi ex sostenitori. Ordinato ai tratti del compitino per buone parti della gara, nel finale è freddo dal dischetto: segna un rigore pesante, perché chiude definitivamente il derby. (Dall'81' Asllani s.v.).

Mkhitaryan 8 - Mezza Italia invoca Frattesi, Inzaghi punta su di lui e padre tempo è molto rapido nell'esecuzione: in gol dopo cinque minuti. Ribadisce il concetto nel secondo tempo, quando assicura il doppio vantaggio ai suoi. Nel finale, offre un ciocciolatino che proprio l'ex Sassuolo scarta in rete. Titolarissimo, da oggi ancora di più.

Dimarco 6,5 - Il suo zampino, nei pericoli per la difesa del Milan, c'è spesso e volentieri. Da un tiro sporco nasce la rete di Mkhitaryan, poi s'affloscia. E all'ora di gioco, come al solito, la carrozza diventa una zucca. (Dal 64' Carlos Augusto 6 - Un altro che ruberà tanti minuti al titolare. Spinge e cerca di mettersi in mostra).

Thuram 8 - Quando lo punta, Kjaer sente tutte le generazioni che separano i due. È Thiaw, però, che naufraga completamente sotto il suo strapotere: prima gli ruba il pallone da cui nasce il vantaggio nerazzurro, poi lo porta a spasso e si inventa il 2-0 alla Del Piero. Al quale, cresciuto tra Parma e Torino, quando segreto da bambino l'avrà pur chiesto. Lezione imparata, standing ovation meritata. (Dal 64' Arnautovic 6,5 - Una sventola dalla distanza a preoccupare Maignan).

Lautaro 7,5 - Non segna. E porta a casa "solo" un assist. Però tre reti su cinque nascono da un suo lancio, un suo passaggio, un rigore procurato. E allora viene da dire che c'è sempre, anche quando non finisce nel tabellino dei marcatori. Il solito Toro, nonostante la Bolivia, la Paz, i viaggi intercontinentali.

Simone Inzaghi 8 - Il tempo è galantuomo, all'occasione pure piuttosto rapido e generoso. Manda in campo i “suoi” e porta a casa il quinto derby consecutivo: nessun allenatore dell'Inter ci era mai riuscito. Incarta Pioli con le armi con le quali l'ha sempre fatto nelle ultime occasioni: porta a casa una vittoria pesantissima, non tanto per lo scudetto che è ancora un traguardo molto, ma perché rinforza le certezze di questa Inter. E adesso può divertirsi in Champions, pure con i nuovi arrivi.

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