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Lautaro sugli obiettivi: "La gara della 2‭ᵃ stella tra le più importanti. Sogno la Champions"

Lautaro sugli obiettivi: "La gara della 2‭ᵃ stella tra le più importanti. Sogno la Champions"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 19:45Serie A
di Niccolò Righi

Attraverso i canali ufficiali dell'Inter, il capitano nerazzurro Lautaro Martnez si è raccontato in un documentario dal titolo "In arte Lautaro", in cui l'argentino ha ripercorso la propria carriera attraverso delle immagini. Questo il suo ricordo del primo scudetto nel 2021: "Dopo la vittoria nel derby capimmo che lo scudetto era nostro, anche perché giocavamo un calcio speciale: giocavamo a memoria e prendevamo pochissimi gol. Quel primo scudetto me lo ricorderò anche perché giocavamo col Covid, senza tifosi, e non fu semplice. Volevamo regalare una gioia alla nostra gente. Quello fu anche il mio primo trofeo da professionista, prima avevo perso tanto. Fu la degna conclusione di una grande annata. Io lavorai tantissimo per impormi perché doveva essere la stagione della mia consacrazione. A fine anno arrivarono tante offerte ma io non ho mai avuto intenzione di lasciare il club e Milano, dove la mia famiglia si è trovata bene dal primo momento. Io nelle mie scelte sportive metto sempre il progetto in primo piano: in quel momento sapevo che l'Inter aveva un gran progetto. E infatti dopo quel trofeo ne arrivarono altri...".

Lo scudetto perso nel 2022.
"Fu un colpo durissimo per me perché il primo scudetto mi mise una grandissima voglia di vincere ogni anno. Arrivammo ad un passo dall'obiettivo ma ci mancò qualcosa. Noi però continuammo a lavorare duramente e secondo me quell'episodio fu quello della svolta. Da allora ad oggi abbiamo fatto grandi cose. I tifosi furono fondamentali, ci stettero tanto vicini".

La seconda stella.
"Sono montato sulla traversa per replicare la foto del Mondiale. Fu una delle partite più importanti per tutti noi, per tutto ciò che significava vincere quello scudetto e per la partita in cui abbiamo vinto. Nello spogliatoio dissi ai compagni che eravamo a 90 minuti da scrivere la storia. E così fu. Al triplice fischio pensai alla mia famiglia, allo scudetto vinto col Covid, alla finale di Champions persa...".

Il futuro.
"Milano è casa mia, per strada mi ferma tantissima gente, non solo tifosi dell'Inter. Io tratto tutte le persone con rispetto. Io ho investito con l'acquisto di un ristorante: questo significa che Milano farà sempre parte nella mia vita. A livello sportivo voglio continuare a portare trofei all'Inter, già andammo vicini a vincere una Champions League. Vogliamo crescere".

Qui l'intervista completa.

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