La Juve torna nell'Eca, Vaciago: "Sembra de-agnellizzazione, ma è una scelta strategica"
La Juventus chiede di tornare nell’Eca e viene accolta a braccia aperte dal presidente Nasser Al-Khelaifi, vecchio avversario dei bianconeri nella questione Superlega. Una mossa, quella della Vecchia Signora, che secondo Tuttosport non è da leggere come un'ammissione di colpa o una rinuncia definitiva alla competizione di élite, ma è piuttosto alla necessità della società piemontese di riorganizzarsi e ricostruirsi, anche a livello politico.
L'analisi di Guido Vaciago. "In poche ore sembra consumarsi un processo di 'de-agnellizzazione' del club - scrive il direttore del quotidiano torinese, in riferimento anche al licenziamento per giusta causa comunicato ad Agnelli - ma il ritorno del club nell’Eca ha ragioni più pragmatiche e, tutto sommato, logiche. […] Starne fuori può avere un senso se si vuole combattere il sistema, altrimenti è più furbo starne dentro. Magari in attesa che nasca qualcosa di diverso, ma dentro.
Il problema, quindi, non è stare dentro o fuori l’Eca, ma, semmai, è con quale peso si sta dentro l’Eca. […] La società bianconera è uscita dalla tempesta giudiziaria del 2023, ora che il cielo sembra sereno, deve ricostruirsi tecnicamente e politicamente, nel rispetto della sua dimensione. Tornare nell’Eca non è un’ammissione di colpa e men che meno un’umiliazione, lo potrebbe diventare se il ritorno è finalizzato a inchinarsi ai nuovi potenti, altrimenti è una buona mossa strategica. Anche perché non preclude l’adesione a una Superlega qualora ne nascesse una".