Il Torino è troppo fragile: nessuno subisce più tiri e Vanoli adesso vara il cambio modulo
In casa Torino c'è un problema legato alla difesa. Anzi, è meglio dire alla fase difensiva, visto che nel calcio moderno devono difendere tutti e la formazione granata anche contro il Cagliari ha riscontrato problemi in diverse zone di campo. Ma, poi, soprattutto in area di rigore. Ieri al Filadelfia l’esame della sconfitta di Cagliari è stato lungo e particolare nello spogliatoio, con il tecnico ad insistere su due concetti che dovranno essere subito applicati nella sfida casalinga di venerdì sera contro il Como. "Dobbiamo essere più concentrati" e "Bisogna marcare meglio" sono le parole chiave usate da Vanoli nello spogliatoio per provare a raddrizzare una difesa che ha già concesso 14 reti nelle prime 8 giornate.
Anche i numeri - evidenziati oggi da La Stampa - bocciano la fase difensiva del Torino: in Serie A nessuno ha subito 45 tiri (Lecce e Venezia sono a quota 42) e Vanja Milinkovic-Savic è il portiere con più parate all’attivo (31), spesso salvando il risultato nella prima parte della stagione, mentre la squadra è ultima nella classifica dei contrasti vinti con 52 (comanda il Como, prossimo rivale, con 95) e ben 6 errori hanno portato al tiro un avversario (solo il Venezia ha fatto peggio con 7).
Vanoli non è un integralista a livello di idee e moduli: così nascono i ragionamenti su un possibile cambio di sistema, dal 3-5-2 al 4-3-3 (o 4-3-1-2), anche se c’è poco tempo per fare la rivoluzione e non ci sono tutte le garanzie di avere subito i giusti benefici. Nell’ipotetica linea con quattro difensori, poi, c’è un problema con i terzini: sulla fascia sinistra non si potrà contare su Borna Sosa per lungo tempo (starà fuori quasi due mesi) e sulla destra ora manca pure Pedersen (causa febbre non era neanche in panchina a Cagliari ed è a rischio per il Como).