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Il passaggio al 3-4-2-1, l'incognita atletica e non solo: come cambia la Roma con Juric

Il passaggio al 3-4-2-1, l'incognita atletica e non solo: come cambia la Roma con JuricTUTTO mercato WEB
Oggi alle 12:23Serie A
di Pierpaolo Matrone

Dalla difesa a tre di José Mourinho a quella a quattro di Daniele De Rossi, nove mesi fa. E ora dalla linea a quattro si tornerà a quella a tre, marchio di fabbrica di Ivan Juric. Nella giornata di ieri la Roma ha sollevato DDR dall'incarico di allenatore, affidando la guida tecnica della prima squadra all'allenatore croato, reduce dal nono posto con il Torino della scorsa stagione. Come cambia la formazione giallorossa ora che in panchina siede il tecnico di Spalato?

Si comincia con il modulo. Dal 4-2-3-1/4-3-3 si passerà al 3-4-2-1, il sistema di gioco utilizzato nell'ultimo periodo all'ombra della Mole. La squadra difenderà uomo contro uomo a tutto campo, filosofia che Juric ha imparato in età giovanissima da Gasperini. In fase di possesso, invece, sarà sfruttata parecchio la lateralità. E già qui c'è un primo problema: chi tra gli esterni in un ipotetico 3-4-2-1 ha le caratteristiche per interpretare al meglio la doppia fase chiesta da Juric? A sinistra la rosa sembra comunque sufficientemente coperta con Angeliño ed El Shaarawy. Il buco enorme, che non è stato riempito dal mercato, è sulla fascia destra dove Celik non è il giocatore ideale per andare sul fondo a disegnare il cross. Tanto meno il saudita misterioso, Abdulhamid. Potrebbe andare lo stesso El Shaarawy ad aumentare il tasso di qualità

Ma c'è l'incognita atletica. Juric non ha preparato la squadra al suo modo di giocare, che è estremamente dispendioso. Gli servirà un po’ di tempo per far recepire ai giocatori i suoi princìpi. In organico peraltro troverà tanti calciatori che non hanno nel dinamismo la risorsa principale: Dybala, Pellegrini, Cristante, Paredes, Hummels. Sarà sua cura utilizzarli nel modo più funzionale alla squadra. Ma è evidente che domenica contro l’Udinese non vedremo, nell’anima e negli uomini, una formazione tanto diversa da quella che ha pareggiato a Marassi. A riportarlo è il Corriere dello Sport.

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