Il Parma perde pezzi, ma con il Monza vietato sbagliare: la squadra saprà gestire la pressione?
I regali di Natale sono ormai già stati scartati ma i tifosi del Parma sperano di riceverne ancora uno, che può arrivare in ritardo questo sabato. La squadra di Pecchia al Tardini ospita il Monza per uno scontro diretto che può rappresentare uno snodo chiave della stagione. La brutta sconfitta tra le mura amiche contro l’Hellas Verona e la clamorosa debacle di Roma hanno destato grande preoccupazione in città e all’ottimismo e all’entusiasmo per la promozione, ora si sta sostituendo il timore per una retrocessione che sarebbe sportivamente catastrofica. Il 2024 è stato senza dubbio un anno di gioia per il tanto atteso ritorno in Serie A, ma chiudere con l’ennesima sconfitta in uno scontro diretto sarebbe una vera mazzata per il percorso di una squadra che a livello mentale vive un momento di delicato. E’ sicuramente ancora troppo presto per parlare di gara decisiva per la salvezza, ma può essere un importante spartiacque nella stagione dei crociati. Vincere potrebbe ridare serenità ad un gruppo che sembra aver perso la consapevolezza e l’entusiasmo di inizio anno.
Il Monza è di certo un avversario alla portata, anche se resta un’incognita visto il cambio allenatore di due giorni fa. Il Parma però sembra soffrire la pressione degli scontri diretti e proprio quando la posta in palio si alza, la squadra si spegne, come collettivo e anche come individualità. Le certezze stanno piano piano crollando e i segnali di crescita e di solidità visti nel mese di novembre hanno lasciato spazio a clamorosi scivoloni, facendo subentrare anche un po’ di paura. E non c’è fine al peggio: l’infermeria continua ad essere sempre più affollata. Gli assenti erano già sette, Pecchia si era già trovato a dover rinunciare a giocatori chiave come Bernabé e Circati, ma ora c’è da fare anche i conti con l’infortunio di capitan Delprato. Ennesima tegols che colpisce una difesa nata forse già incompleta, che ora si trova veramente ridotta all’osso, con tanti giocatori fuori e la necessità di affidarsi a 2006 e 2007.
Insomma, la situazione senza dubbio è molto delicata e alcune difficoltà sono imputabili ai tanti infortuni. Ma non basta come alibi: la rosa è senza dubbio in grado di salvarsi e non può crollare completamente di fronte alle prime fragilità. Per fermare questo calo, si potrebbe rivedere qualcosa a livello tattico. Non tanto a livello di moduli: la rosa è stata costruita in un certo modo e Pecchia giustamente ha ribadito più volte come a far la differenza non sia la posizione ma l’interpretazione del ruolo. Detto ciò però, è innegabile che qualcosa proprio nell’interpretazione debba essere cambiato. Per poter far male, il Parma a Roma si è dovuto sbilanciare in avanti e i giallorossi ad ogni avanzata arrivavano a far male. I gol presi son stati cinque avrebbero potuto anche essere di più. Lo stesso discorso vale per la gara contro il Verona, dove gli ospiti hanno attaccato poco ma hanno sempre messo in difficoltà il Parma, trovando così tre gol.
Ecco perché potrebbe essere ragionevole chiedere ancora più sacrificio anche dagli interpreti offensivi per avere una squadra più compatta e meno esposta. Questo perché, un buon punto di partenza per vincere, sarebbe non concedere più tre gol a partita. I 15 gol subiti nelle ultime cinque gare sono davvero troppi a prescindere dal valore delle avversarie. Qualcosa va sistemato e sicuramente il mercato proverà a dare soluzioni. Si continua a parlare dell’interesse di Erlic, ma non è l’unico nome sul taccuino della società. Intanto però bisogna stringere i denti e cavarsela come si può con la rosa attuale. Anche perché in questo mese si gioca una bella fetta di salvezza. Dopo il Monza il Parma affronterà Torino, Genoa e Venezia e tra fine gennaio e inizio febbraio dovrà vedersela anche con Lecce e Cagliari. Una serie di scontri diretti che il Parma non può sbagliare: bisogna muoversi subito sul fronte mercato e iniziare soprattutto a mettere punti in cascina.