FOCUS TMW - SPAL, Vetroresina pareggia i conti. Utile dopo negativo del 2017
La SPAL cambia marcia e raddoppia i propri ricavi, da 26 milioni del 2017 ai 58 del 2018. Una motivazione semplice e data dal primo anno - solare - completamente giocato in Serie A. Il risultato è imponente soprattutto pensando al bilancio 2015, quando la SPAL aveva un valore di produzione di 2,8 milioni. Venti volte tanto. L'utile alla fine è di 1 milione 230 mila euro.
I DIRITTI TELEVISIVI - Inutile dire chi fa da padrone nella voce ricavi. Sono le tv con 35,4 milioni di euro rispetto ai 14,9 - dovuti alla mezza stagione nel massimo campionato - della stagione prima. Sforata quindi la consueta soglia psicologica del 60% che rende, di fatto, la SPAL legata a doppio filo alla permanenza in Serie A per la questione televisione.
I COSTI - In parallelo ai ricavi, pure le uscite arrivano molto vicine ai ricavi, per 56,4 milioni di euro. Anche qui del doppio, con il personale che costa 32,4 milioni. Nei costi del precedente esercizio (il 2017) c'era pure l'una tantum per la promozione in Serie A.
SEMPRE VETRORESINA - Come un anno prima, è la proprietà del presidente a garantire la continuità aziendale. La SPAL e come il Sassuolo e Colombarini immette - sotto livello di sponsor e riserve straordinarie - per 8,4 milioni di euro che hanno dato il sostanziale pareggio. "Chi metterà i soldi? Colombarini", la frase che suonava un anno fa. Ampiamente famigliare anche ora: nel 2019 sarà conteggiata la cessione di Lazzari che, probabilmente, potrebbe fare quadrare i conti.