Fiorentina, prima della ripresa richiesto il nuovo protocollo. Si aspetta anche Ribery
Anche la Fiorentina si sta organizzando per la ripresa degli allenamenti individuali ventilata pure per atleti di sport di squadra. In uno scenario di profonda incertezza e di scenari cangianti, però, da parte della società viola, nonostante il permesso ottenuto sulla carta anche dalla Regione Toscana per un'eventuale ripresa, preferisce tenere chiuse per il momento le porte del Centro Sportivo Davide Astori.
Il motivo è presto detto: non avrebbe senso, dal punto di vista dei viola, l'organizzazione di un impegno così massiccio e, di base, anche rischioso qualora poi dovesse prendere realmente corpo l'ipotesi di una sospensione forzata - dal Governo - del campionato e quindi anche dell'attività di allenamento. La struttura è stata già sottoposta alle sanificazioni di rito, e parimenti sono stati presi contatti con l'hotel Villa Olmi per essere luogo del lungo ed isolato ritiro: prima, però, la Fiorentina vuole avere un definitivo protocollo di sicurezza, approvato dal Comitato tecnico-scientifico, da poter seguire pedissequamente, onde evitare anche strascichi di salute pubblica e responsabilità sul versante del diritto del lavoro.
Inoltre, si attende anche di capire le tempistiche del rientro in Italia di Franck Ribery. Il francese è l'unico giocatore della Fiorentina che si trova all'estero in questo momento: è nella sua Monaco di Baviera, e attende di potersi imbarcare verso Firenze. Quando rientrerà dovrà sottoporsi poi a 14 giorni di quarantena, prima di potersi unire al resto del gruppo.