Vlahovic: "Ho avuto paura ma ora sto bene. Amo la Fiorentina"
Da anni chi lavora nel calcio, sente parlare di Dusan Vlahovic come un predestinato. Un attaccante che ha l'ambizione di diventare il più forte del suo paese, la Serbia. Magari di tutta Europa. Quest'anno, si è imposto anche al grande pubblico, mostrando per la prima volta con una certa continuità di cosa è capace a soli 20 anni compiuti a gennaio. 8 gol in stagione con la maglia della Fiorentina tra Serie A e Coppa Italia, alcuni pesantissimi oltre che bellissimi, come quello segnato in casa contro l'Inter di Conte. Recentemente ha però dovuto affrontare un'altra prova, forse la più importante della propria vita, ovvero quella del Covid-19, essendo stato uno dei calciatori in Italia, ad essere stati colpiti da questo maledetto Coronavirus: "Non nego di aver avuto paura - ha dichiarato in esclusiva a Tuttomercatoweb.com - ma oggi sono decisamente più sereno".
La nostra intervista parte proprio dalla fine, ovvero dalla guarigione dal virus e dal racconto di giorni terribili. Cosa si prova a essere colpiti dal Covid-19? Ha provato paura quando le hanno detto che era positivo?
"Sicuramente non è stato piacevole. Ho avuto la febbre molto alta, anche se per fortuna è durata poco. Non nego di aver avuto un po' di apprensione, ma dopo aver fatto il tampone e aver scoperto di essere negativo, oggi sono sicuramente più sereno".
Si parla molto del possibile ritorno in campo, che ovviamente non è certo. Lei che ha contratto il virus, cosa ne pensa? E' giusto fare di tutto per tornare in campo?
"Persone molto preparate stanno studiando questa cosa e sono sicuro che verranno fatte le scelte più corrette. La cosa più importante è che sia garantita la sicurezza di tutti, sia in campo che fuori".
Voltiamo pagina e parliamo del suo recente passato ma anche delle aspettative per il futuro. Lei è arrivato in Italia con grandi aspettative da parte di tutti, soprattutto in Serbia. Cosa significa essere un predestinato e quali sono gli obiettivi dopo aver esordito in Serie A e iniziato a segnare in uno dei campionati più importanti del mondo?
"Io cerco di non pensare a queste cose. Sono consapevole di dover migliorare sotto tantissimi aspetti. Mi fa piacere che la gente possa farmi i complimenti, ma io preferisco quando mi si fa notare quando sbaglio, così da poter correggere gli errori e crescere ancora".
La Serbia è ancora in corsa per un posto ai prossimi Europei. Pensa di avere nelle corde le qualità per ambire per arrivare in Nazionale e magari giocare i play off e successivamente per disputare gli Europei nel 2021?
"Ci sono tanti calciatori top in Serbia. Onestamente sarebbe la realizzazione di un sogno poter rappresentare il mio paese in un torneo così importante".
Passando a parlare del suo presente, ovvero la Fiorentina, lei ha vissuto l'ultima parte della proprietà Della Valle ed è stato investito in pieno da quella del presidente Commisso. Cosa pensa del nuovo proprietario viola e delle sue ambizioni?
"Rocco e la sua famiglia, prima di tutto, hanno mostrato sin da subito di essere persone straordinarie, un'ulteriore prova ne è anche l'iniziativa "Forza e Cuore" per raccogliere fondi per gli ospedali di Firenze. Ci hanno dimostrato un affetto e una vicinanza incredibili, anche in questi giorni in cui le cose sono molto complicate per tutti. Sono sicuro che il sogno di Rocco sia di vincere qualcosa di importante e di riportare la Fiorentina in alto, posso assicurare che per tutti noi è lo stesso, e che sono pronto a dare il massimo per questa società e per il nostro presidente e i nostri tifosi".
Firenze non ha però accolto bene solo Commisso, ha accolto anche lei come un ragazzino da crescere con affetto e attenzione, qual è il rapporto con la città, con l'ambiente e con la maglia viola?
"Sono innamorato di Firenze. Questa città mi ha accolto benissimo e così anche i tifosi. Firenze è la mia seconda casa".
Lei è un classe 2000, a gennaio è arrivato un classe '98 come Cutrone. Due punte molto giovani, come gestite la concorrenza? Se dovesse arrivare un'altra punta, magari con più esperienza, sarebbe un problema?
"Con Patrick ho un bellissimo rapporto e possiamo anche giocare assieme, come è già accaduto in diverse partite quest’anno. Se la Fiorentina volesse comprare anche altri giocatori che possono essere utili a migliorare la squadra ne saremmo tutti contenti. Ma sono pronto per sfidare chiunque".
A proposito di questo, ha sempre detto di stimare molto Ibrahimovic e di ispirarsi a lui. Le piacerebbe giocare al suo fianco?
"Ibrahimovic è il mio idolo da sempre. Giocare contro di lui è stata un’emozione straordinaria. Sarà difficile riuscire a giocarci al suo fianco: io ho la maglia Viola e qui mi sento a casa, a meno che lui decida di unirsi alla famiglia viola".