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Salernitana, Pirola: "Tutti all'Arechi sabato per festeggiare la salvezza"

ESCLUSIVA TMW - Salernitana, Pirola: "Tutti all'Arechi sabato per festeggiare la salvezza"TUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
domenica 21 maggio 2023, 10:08Serie A
di Luca Esposito

Un avvio di stagione non entusiasmante, complice quel salto di categoria che fisiologicamente si paga sempre. Soprattutto quando sei giovanissimo e approdi in una piazza calda come Salerno. Poi l'arrivo di Sousa e una costante crescita da parte di un ragazzo cresciuto nel settore giovanile dell'Inter, tra i protagonisti della promozione in A del Monza e già perno inamovibile dell'Under 21 di mister Nicolato. Oggi Lorenzo Pirola si gode la salvezza e la possibile riconferma da parte del direttore sportivo Morgan De Sanctis che, in tempi non sospetti, invitava la tifoseria e la stampa a non esprimere giudizi affrettati sul giocatore rimarcando quante potenzialità avesse soprattutto in prospettiva futura. Meno di 24 ore dopo la meritata salvezza matematica della Salernitana, la redazione di Tuttomercatoweb lo ha intervistato in esclusiva, ecco le sue dichiarazioni:

Che sensazione si prova a festeggiare sul divano?

"Una sensazione bellissima. Siamo felicissimi della stagione che abbiamo disputato e abbiamo assolutamente meritato di mantenere la categoria. Ora dobbiamo e vogliamo chiudere nel migliore dei modi".

Qual è stato il momento più importante della stagione?

"Tutte le vittorie hanno un sapore speciale e valgono tre punti, quindi non direi che c'è stato un momento particolare. Forse potrei menzionare il 3-0 sul Sassuolo. La sera prima c'era stata la vittoria del Verona sul Bologna e un nostro passo falso poteva rendere il finale decisamente più complicato. Invece abbiamo disputato una partita strepitosa".

Nell'ultima partita avete disputato un secondo tempo sontuoso contro l'Atalanta, l'8-2 dell'andata vi ha trasmesso motivazioni ulteriori o a inizio partita eravate tesi anche in virtù del terzetto difensivo under a cospetto di giocatori di livello internazionale?

"Nessuna preoccupazione. Devo dire che ho grande fiducia nei miei compagni di squadra, sono e siamo giovani ma abbiamo tutti voglia di dimostrare il nostro valore anche in serie A e in una piazza importante come Salerno. Obiettivamente gli otto gol presi all'andata hanno rappresentato uno stimolo in più, non era una partita come tutte quante le altre. Siamo stati bravi a portare a casa una vittoria davanti al nostro pubblico avvicinandoci notevolmente all'obiettivo salvezza".

In estate il suo arrivo fu accolto da un pizzico di scetticismo e nelle prime gare non è stato preso in considerazione. Oggi, invece, i tifosi sperano in una sua riconferma. Quanto è difficile per un giovane giocare in piazze calde come Salerno?

"Non so effettivamente se sia stato scetticismo. E' chiaro che i tifosi si sono ritrovati in squadra un ragazzo di 20 anni e, dunque, un acquisto importante in prospettiva ma che doveva comunque dimostrare il suo valore. Attualmente posso dire di essere molto orgoglioso e soddisfatto della mia stagione con la Salernitana, sono cresciuto tanto e ho dato il mio contributo per il raggiungimento del nostro obiettivo. Tuttora è bello vedere che la gente mi ferma per strada e mi chiede se resterò a Salerno. Una piazza calda ti dà sempre la sensazione di essere un giocatore di livello, per noi è una marcia in più".

Super Salernitana in avvio, con risultati positivi contro Lazio e Juve. Poi un crollo clamoroso, il doppio esonero di Nicola e la sconfitta di Verona che vi avvicinava alla zona retrocessione. Cosa è successo tra novembre e febbraio e quali responsabilità ha avuto Nicola?

"Sinceramente non mi sento di attribuire particolari colpe al nostro ex allenatore. Ricordo sempre che sono i calciatori a scendere in campo e, dunque, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Quel pomeriggio a Bergamo è duro da digerire, fu una sconfitta pesantissima. Poco tempo dopo perdemmo anche a Verona e, per la prima volta, la terzultima accorciò le distanze su di noi. Ci fu un attimo di destabilizzazione, è innegabile. Per fortuna la forza del gruppo ci ha permesso di risollevarci e di acquisire un buon margine sulla zona retrocessione".

Paulo Sousa vuole difensori che sappiano giocare anche coi piedi, di lei ha detto "diventerà un grandissimo marcatore, stiamo lavorando sulla tecnica". Quanto le ha dato il mister e come si trova in questo sistema di gioco che prevede il palleggio da dietro?

"Fa piacere che un allenatore così importante abbia espresso parole d'elogio nei miei confronti, sono soddisfatto della mia stagione e credo d'aver dato un valido contributo. E' vero, dovevo lavorare soprattutto dal punto di vista tecnico e devo ringraziare il mister che lavora tanto anche individualmente per aiutarci nel percorso di crescita. I suoi consigli e le sue indicazioni sono sempre importanti per noi".

Un commento su Gyomber, compagno di reparto poco reclamizzato dalla stampa nazionale eppure tra i migliori difensori della serie A...

"Si avverte la differenza tra quando gioca e quando non gioca. E' un calciatore importante, fondamentale. Ma dobbiamo dimostrare di essere all'altezza anche quando non è a disposizione. Come ho detto prima mi fido molto dei miei compagni di reparto, in questo caso menziono Lovato e Daniliuc che hanno formato con me il terzetto difensivo nell'ultima gara con l'Atalanta".

Derby di Napoli giornata speciale per voi e per la tifoseria. Quanto è stato bello trovare 5000 persone in festa davanti allo stadio e che pensa delle continue polemiche sponda azzurra rispetto ai festeggiamenti post gara?

"Sinceramente non ho pensato nemmeno a un secondo alle polemiche che ci sono state prima e durante la partita. Eravamo consapevoli che il Napoli si giocasse la possibilità di festeggiare lo scudetto in casa e in uno stadio pieno, noi siamo stati bravi a prepararla nel migliore dei modi e a pareggiarla nel finale con un grande gol di Dia. Per noi fu un punto fondamentale per la salvezza, per questo abbiamo gioito tanto. E trovare tanta gente che festeggiava all'esterno dell'Arechi è stato motivo d'orgoglio".

Si dice che il pubblico di Salerno sia tra i pochi in Italia a fare la differenza, ad aggiungere punti alla classifica e le statistiche dicono che i gol decisivi nascono sempre attaccando sotto la Sud. Le leggiamo una frase dell'ex ds Sabatini: "All'Arechi ogni singolo tifoso granata deve sentirsi protagonista e non spettatore perchè incide, aiuta e fa vincere le partite": un suo pensiero in merito e se c'è un coro che le piace particolarmente...

"Mi emoziona quando modificano le canzoni che ascoltiamo nel riscaldamento adattandole a tema Salernitana. Si crea un clima speciale ancor prima del fischio d'inizio, avvertiamo la carica dello stadio e questo ci trasmette adrenalina. E' vero, sono un'arma a nostro favore a tratti fondamentale. Ci hanno dato spesso quella spinta in più che ci ha consentito di conseguire risultati importanti. Tante squadre possono contare su un seguito numeroso come il nostro, ma la spinta dei supporters granata è merce rara anche in serie A. Li ringrazio per tutto l'affetto che mi stanno dimostrando".

A inizio stagione disse che il sogno era di tornare all'Inter, tra un mese si deciderà il tuo futuro. E’ dello stesso avviso o sarebbe felice di passare a titolo definitivo alla Salernitana come ha detto De Sanctis in conferenza?

"Quando ho detto quella frase mi riferivo a un sogno che avevo da bambino. Posso dire che a Salerno sto benissimo e restare qua mi farebbe davvero piacere, per un giovane calciatore è un contesto ideale per completare il percorso di crescita. Poi tra un anno o cinque non sappiamo cosa accadrà. Sono pronto a restare, vedremo poi cosa accadrà nel periodo del mercato".

Tifoseria decisiva, società economicamente solida, un allenatore di livello internazionale, un ds giovane e di qualità, progetto basato su giovani affiancati da calciatori top. Nel tempo è utopia immaginare la Salernitana in Europa?

"Abbiamo già fatto meglio della passata stagione, ci sono ancora tre gare e ci piacerebbe aggiungere punti alla classifica. Il nostro obiettivo deve essere quello di migliorarci anno dopo anno, di scalare posizioni in graduatoria e provare a mettere in difficoltà qualunque avversario. La società ha un progetto molto ambizioso, c'è un allenatore effettivamente di grande spessore e, come detto prima, c'è un pubblico che incide e che spinge tantissimo. E' un dato di fatto ci siano i presupposti per una Salernitana stabilmente in A e da protagonista".

Un giudizio complessivo sulla sua stagione a Salerno...

"Sono molto autocritico. Se devo darmi un voto dico 7-. Nella prima parte della stagione ho effettivamente pagato il salto di categoria, poi sono cresciuto e credo di aver disputato un gran bel campionato. Nella seconda parte di stagione ho dato un ottimo contributo".

Un appello finale ai tifosi per sabato...

"Abbiamo una tifoseria magnifica, non hanno certo bisogno del mio appello. Spero solo ci sia quanta più gente possibile perchè dobbiamo vivere un pomeriggio bellissimo tutti insieme. E' anche merito loro se abbiamo raggiunto la salvezza".

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