Okaka-Inter? "C'era qualcosa di vero. Sono cresciuto con Ronaldo il Fenomeno"
Stefano Okaka al Perugia? Una suggestione dettata da una presenza allo stadio Renato Curi nella partita dell'altro ieri. "Mi viene da ridere, perché sapete il casino che è successo. Tutti i miei amici e quelli di mio fratello ci hanno assalito, al telefono e a casa. La storia è semplice: io sono nato a Castiglione Del Lago. La mia casa e la mia famiglia sono qui. Dopo tanti anni sto passando del tempo con mamma e papà, Perugia è a 20 minuti e lo sponsor principale, Vitakraft Italia, è di proprietà di un grande amico e imprenditore che risponde al nome di Claudio Sciurpa. È un amico di famiglia perché sono cresciuto con il figlio Thomas dai dieci anni in poi. Appena sono tornato a Castiglione del Lago siamo andati allo stadio insieme. Perugia è casa mia".
Quante offerte ha rifiutato?
"Tante, tutte concrete. Sono arrivate sul tavolo dalla Serie A, dall'Arabia, dalla Turchia, dalla Grecia e dalla Spagna. Mi sono preso un po' di tempo per pensare, fermarmi e ripartire".
C'è stato qualcosa con l'Inter quando si è fatto male Arnautovic?
"Mio fratello arriva e mi dice "c'è qualcosa di eccezionale". E in effetti c'era qualcosa di vero, ma ora Arnautovic deve solo tornare e fare tanti gol. Lo abbraccio. Intanto ringrazio anche Zanetti, Ausilio e Marotta per avere fatto anche solo un pensiero. Io sono cresciuto con Ronaldo il Fenomeno".
Com'è nata l'idea Basaksehir e perché è andato via?
"Ci siamo seduti con il presidente Göksel Gümüşdağ - con il quale ho un bellissimo rapporto visto che quando sono arrivato erano ultimi - e mi ha chiesto di aiutarli. Abbiamo programmato insieme il da farsi: 2 anni dopo siamo andati agli ottavi di Conference. La gente di Istanbul mi ha amato e io amo loro ma la mia missione era finita. Anche se avevo ancora un anno di contratto".
Cristiano Ronaldo è andato in Arabia...
"È un'icona. Ha cambiato il modo di vivere calcio, di allenarsi, di mangiare e di pensare. Come ultimo dono ha aperto le porte al calcio mondiale ad un paese bello e affascinate come l'Arabia Saudita. Tutto il mondo del calcio dovrebbe dirgli grazie".
Il futuro a breve raggio?
"Il film non è ancora finito".