CR700, Boloni: "Tutto iniziò quel 7 ottobre 2002 allo Sporting"
Trentaquattro anni e non sentirli. Cristiano Ronaldo, piaccia o non piaccia, continua a scrivere pagine di storia del calcio. Dopo aver infranto record su record a livello individuale e collettivo, il campione portoghese ieri sera ha trovato infatti il suo 700° gol da professionista (con club e Nazionale) nella gara di qualificazione a Euro 2020 persa 2-1 contro l'Ucraina. Un traguardo pazzesco, al quale TuttoMercatoWeb.com non poteva certo non dedicare un'intervista amarcord. La parola, quest'oggi, va dunque al tecnico che nel 2002 lanciò proprio CR7 nella prima squadra dello Sporting CP, vedendolo segnare il suo primo centro tra i professionisti. E molti altri ancora.
"Era il 7 ottobre del 2002 - esordisce la leggenda della Steaua Bucarest e della Romania, Laszlo Boloni, raggiunto in esclusiva dai nostri microfoni -, battemmo 3-0 il Moreirense in Coppa di Lega portoghese e un giovanissimo Cristiano Ronaldo riuscì a segnare le sue prime due reti nel calcio professionistico. Chi l'avrebbe mai detto che un giorno sarebbe arrivato a quota 700 gol?".
Fu proprio uno di quei due gol a segnare l'ascesa del campione che oggi tutti conoscono come CR7.
"Non potrò mai dimenticare quella cavalcata di Cris: 40 metri di pura tecnica, velocità, resistenza, maturità e senso del gol. Mi lasciò senza fiato... Fu una rete bellissima, così come l’altra di testa, e anche l'inizio di una storia che in questi anni ha raccontato tanto, ma ha ancora altrettanto da raccontare".
L'esordio tra i professionisti era però già arrivato ad agosto. Sempre con lei alla guida dello Sporting.
"Sì, nel terzo turno preliminare della Champions League 2002-2003 contro l'Inter. Lo feci giocare 32 minuti ed ebbi buone sensazioni. Non avevo certo deciso di lanciarlo casualmente, l'avevo visto per la prima volta in un'amichevole in famiglia ed ero rimasto affascinato soprattutto dalla sua maturità. Già a quell'epoca Cristiano sembrava infatti un calciatore pronto, o quasi, non mostrava i suoi 17 anni d'età. Proprio per questo passò dal settore giovanile alla nostra prima squadra senza aver mai militato nello Sporting CP B".
Non fu comunque facile per CR7 affermarsi in quello Sporting pieno di qualità.
"Specialmente in attacco, dove un veterano come Jardel segnava gol a raffica. Eppure, in breve tempo Cristiano mi convinse sul campo e da giovane scommessa divenne ben presto una certezza della nostra formazione titolare, collezionando 31 presenze e 5 reti solamente alla sua prima stagione tra i professionisti".
La sua carriera post-Sporting la conoscono ormai grandi e piccini. Ma Cristiano Ronaldo oggi è il miglior calciatore in circolazione?
"Per me sì, senza alcun dubbio. E non solo di oggi. Cristiano Ronaldo è uno dei migliori calciatori, se non il migliore in assoluto, della storia del calcio. È vero, oggi c'è anche Messi e in passato ci sono stati campioni del calibro di Pelé, Maradona, Cruijff... Ma CR7 ha vinto tutto, sta facendo una carriera straordinaria e - ripeto - ha ancora tanto da dare al nostro calcio".
Nonostante i suoi 34 anni suonati.
"La carta d'identità non ha mai rispecchiato il Cristiano Ronaldo che si vede in campo. A 17 anni ne dimostrava il doppio, almeno di testa. Oggi, per come corre e attacca affamato la porta, sembra che ne abbia invece la metà. Cristiano è un atleta eccezionale, un professionista esemplare che potrà giocare ancora a lungo. La Juve e il Portogallo possono stare tranquilli: la favola di CR7 non finisce qui".
Che effetto le fa essere l'allenatore che ha lanciato sul grande palcoscenico Cristiano Ronaldo?
"Ne vado fiero e sono molto contento, è ovvio. Ripenso spesso ai miei anni allo Sporting CP. Venivo dall'esperienza da ct della Nazionale rumena e vincemmo davvero tanti titoli".
Il presente di Laszlo Boloni si chiama invece Royal Antwerp. Come si trova in Belgio?
"Ho girato un gran numero di Paesi nella mia carriera, ho alzato trofei e conosciuto realtà ben diverse tra loro: sono soddisfatto del mio cammino. In Belgio oggi sono felice, siamo attualmente quarti in classifica e vogliamo provarci fino alla fine. A volte giochiamo bene, a volte meno bene. Magari, con un Cristiano Ronaldo in più, sarebbe tutto più semplice. Non chiedo mica tanto, me ne basterebbe uno solo (ride, ndr)".