E dire che a gennaio doveva finire al Venezia. Ranieri e l'uomo in più che arriva da lontano

Se oggi la Roma è più vicina ai quarti di finale di Europa League lo deve a Eldor Shomurodov. Non sarà facile andare avanti, tra sei giorni a Bilbao l'Athletic giocherà nello stadio che ospiterà la finale: un'ambiente infuocato, una squadra che anche ieri all'Olimpico - pur capitolando nel finale - ha confermato di essere una delle grandi di Spagna. La prima delle 'normali'.
Il primo round a Roma è finito 2-1 grazie al gol al 93esimo realizzato dall'attaccante uzbeko. Non inapprensibile Julen Agirrezabala, ma la stoccata di Shomurodov non era banale: per la celerità con cui andava effettuato quel gesto tecnico, soprattutto per il momento.
E dire che Shomurodov la maglia della Roma nemmeno avrebbe dovuto vestirla in questa seconda parte di stagione. La società giallorossa nel mese di gennaio ha sondato più e più piste per dare a Claudio Ranieri un diverso vice-Dovbyk, passaggio chiave per poi cedere l'uzbeko in prestito. Alla fine però il club capitolino decise di rinforzarsi in altre zone di campo, di non toccare l'attacco e di confermare quello Shomurodov che era richiesto da diversi club di Serie A, ma che alla fine fosse partito molto probabilmente sarebbe finito nel Venezia di Eusebio Di Francesco.
A togliere ufficialmente dal mercato Shomurodov fu Claudio Ranieri il 30 gennaio, alle soglie del fine settimana precedente all'ultimo giorno di calciomercato: "Shomurodov resta con noi. Tutti i ragazzi gli vogliono bene, il pubblico lo ama perché è un ragazzo che dà sempre tutto. L'avevo già avuto a Cagliari, è un ragazzo sorridente. E poi gliel'ho detto: se ti vendono con chi mi incavolo (ride. ndr)?" Parole che arrivarono dopo il gol di Shomurodov contro l'Eintracht Francoforte, frasi che sono state da sprone anche per le successive gare europee visto l'assist per Dybala col Porto e il gol di ieri.
Per Claudio Ranieri oggi l'uomo in più in Europa è un insospettabile, un calciatore che viene da terre che hanno pochissima dimestichezza col calcio che conta. Più precisamente dalla regione di Surxondaryo al confine tra Ukbekistan e Afghanistan. E dire che a gennaio Shomurodov doveva finire al Venezia: bellezza e misteri di questo sport.
