Como, può uscire il difensore Barba: piace alla Samp ma Salernitana in pressing
Sette presenze in Serie A e una in Coppa Italia in questa prima parte di stagione, il difensore Federico Barba può lasciare il Como in questa finestra di calciomercato nonostante un contratto col club lariano valido fino al 30 giugno 2026. In Serie B infatti diverse società si sono fatte avanti con sondaggi concreti e importanti: la prima è stata la Sampdoria, ma nelle ultime ore si sta muovendo con insistenza la Salernitana su indicazione del nuovo allenatore Roberto Breda. Non solo: Barba è anche un'idea del Sassuolo, ma solo in caso di uscita di Filippo Romagna.
LEGGI ANCHE - Insigne può davvero liberarsi dal Toronto FC. Ma per ora solo sondaggi: occhio al Como
Sul calciomercato della Salernitana così s'è espresso recentemente il nuovo direttore sportivo Marco Valentini: "Sono stato cinque mesi in simbiosi con Breda, ho lavorato insieme a lui e ho fatto un solo nome nelle mie interlocuzioni con la proprietà. Loro già lo stavano seguendo e opzionando, è stato dunque naturale e semplice imboccare questa strada. Quanto al mercato, la premessa del mister mi trova d'accordo: qui sembra tutto buio e negativo, ma chi viene da fuori può toccare le corde giuste avendo una pulizia mentale differenza. Il tempo è poco, ma fateci prima mettere piede al campo per valutare la situazione. Magari un cambio di gestione di mentalità possa far bene a qualche calciatore che oggi sembra un buco nero e che magari svolta e ci dà una mano. C'è poi ampia disponibilità da parte della società. A gennaio non si fanno le rivoluzioni, al massimo in estate. Dovremo fare degli aggiustamenti e sappiamo quali sono le lacune della squadra. Non vi comunico il budget, significherebbe dare vantaggi agli altri. E sarebbe inelegante verso la proprietà parlare di cifre. C'è grandissima disponibilità, sistemeremo le cose nei tempi giusti per il bene della Salernitana".
E ancora: "Chi fa questo lavoro non può non partire dal fuoco dentro. Per la carriera, per riscattare esperienze negative, per dimostrare il tuo valore. I giocatori devono essere ovviamente forti, ma estremamente motivati. Non ho mai visto grandi squadre vincere senza un sentimento comune. Per un allenatore è un piacere allenare chi va a duemila, sin dall'approccio nella negoziazione capisci se c'è volontà di sposare la causa o se si pensa anzitutto all'aspetto economico. Voglio sentirmi dire "io ci sono!". Se la Salernitana ha 18 punti i problemi strutturali ci sono. Il reparto offensivo ha bisogno di un attaccante che faccia gol, interverremo in quel reparto lì. Ma parlare di calma non vuol dire prendere tempo o dilazionare la cosa. In estate l'errore lo puoi riparare, a gennaio devi essere un bravo chirurgo. Valuteremo i discorsi tattici, oltre che caratteriali e tecnici. Prenderemo la persona, o le persone, giuste. Interverremo, questo è chiaro. E' un mercato particolare, devo essere chirurgo bravo e responsabile. Non ho questo diktat. Sono nel calcio da 20 anni, ritengo che vendere per acquistare dovrebbe essere il modus operandi normale per ogni squadra di calcio. E questo ragionamento non vale per la Salernitana, visto che in questa fase ci sono priorità. Io ritengo però che il calcio non debba essere visto come una azienda atipica, nella quale si buttano i soldi o si bruciano finanze. Io devo fare i conti con i numeri e ne vado orgoglioso".