Alessandro Canovi: "Thiago Motta si è conquistato tutto con il lavoro e con la serietà"
Ha preso il via la due giorni conclusiva del calciomercato, che a Roma si sta svolgendo nella suggestiva cornice dell'Hilton Rome Eur La Lama. Tra i panel giornalieri, quello titolato "Tecniche e strategie del calciomercato", al quale hanno preso parte il direttore di TuttoMercatoWeb.com Niccolò Ceccarini e l'agente sportivo Alessandro Canovi.
Che ha così parlato: "Il calciomercato ormai è quasi tutto l'anno, la fine del mercato è ormai sporadica, perché non c'è neppure una chiusura univoca con gli altri paesi, e anche a livello di comunicazione servirebbe un progetto nuovo, come per l'organizzazione del nostro calcio. Il mondo sta andando a una velocità tale che è un passaggio necessario: prima eravamo al centro di tutto, ora sembriamo i parenti poveri, ma dobbiamo dare nuovamente ai club una ritrovata centralità. Qui vengono ottimi giocatori, forti, ma non più i grandi campioni; è vero che le stelle non fanno le squadre, ma intanto qui non vengono.
Prima del Covid il mercato italiano si basava molto sulle plusvalenze, era un po' drogato da questo, ma ricordiamo che il mercato lo fa chi compra, no chi vende: e in tal senso basti vedere Osimhen. A ogni modo ora si parla spesso di pareggio del bilancio, in alcuni paesi, tipo la Spagna, è legge. Spero comunque dall'anno prossimo di vedere un calciomercato di riforme, con l'Italia che torni a mettersi a un livello di potere economico effettivo".
Ecco quindi una nota ai campionati: "La Primavera è il campionato più anacronistico di tutti, una riforma serve per tutto il movimento. E anche per formare i giovani. Io mi auguro un grande tavolo, anche con il governo, che possa dare un incentivo alla formazione dei calciatori italiani, e per 'italiani' intendo quelli nati in Italia al di là della loro etnia, e maggior spazio alle Seconde Squadre, che dovrebbero aver l'obbligo di far giocare i ragazzi delle giovanili. C'è poi il capitolo Serie C, una lega che andrebbe riformata. Per me si dovrebbe prendere di esempio il modello spagnolo".
Il discorso si sposta poi a Thiago Motta: "È una persona di un'estrema intelligenza umana, ha un'idea del lavoro profondissima, oltre che una forte passione, e in più ha la sua storia. Non posso parlare di cosa sta facendo adesso, non ne so nemmeno tanto, ma conoscendo la persona so cosa ha in mente di fare, come ho detto è una persona che lavora: lo ha sempre fatto, lo ha dimostrato più che mai a Bologna. È un allenatore che si è conquistato tutto con il lavoro e con la serietà, con l'onestà, non ho mai sentito nessun giocatore parlare male di lui. Ognuno è frutto della sua storia: lui è cresciuto nel Barcellona, e un imprinting c'è, in Italia ha avuto Benitez, Gasperini, Conte, poi ci ha messo del suo. Come è nato l'accordo con la Juve? C'è stata una discussione antecedente, ma per arrivare a un contratto, conoscendo il progetto, basta poi una settimana. I primi di giugno è iniziato il tutto, ma Thiago era attenzionato da molti club: quando però ha parlato con il Bologna e con la squadra, comunicando la decisione di non rimanere, non aveva altri contratti firmati, e questo lo posso garantire. La decisione è poi arrivata tra il mister, Giuntoli e Scanavino. Gatti capitano? Thiago è un uomo di spogliatoio, sa cosa deve scegliere, in base al campo valuta e sceglie, ma ha considerazione di tutto, ha un ottimo concetto di equilibrio".