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Addio a Eriksson, Maspero: “Uomo leale. Mi ha voluto alla Samp, non potevo dirgli di no”

Addio a Eriksson, Maspero: “Uomo leale. Mi ha voluto alla Samp, non potevo dirgli di no”TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 26 agosto 2024, 16:45Serie A
di Lorenzo Beccarisi

“La Cremonese aveva altre proposte di mercato, ma io non potevo dirgli di no”. Quel “no” Riccardo Maspero non lo disse mai a Sven Goran Eriksson, che nel 1994 lo portò alla Sampdoria dopo un’ottima annata a Cremona. Intervistato dalla redazione di tuttomercatoweb.com Riccardo Maspero ha ricordato così il tecnico svedese, scomparso oggi all’età di 76 anni. Queste le sue parole:

Che ricordo ha di mister Eriksson?
“Posso dire che le parole che sentite sono tutte vere. Per me è stato l’allenatore che mi ha portato in un grande club, quella Sampdoria era piena di grossi campioni. Per me far parte di quella squadra ed essere allenato da Eriksson è stata una cosa fantastica. Da lui si è imparato tutto quello che è il suo modo di fare, avere sempre il sorriso e la parola giusta per tutti. È stata una persona che in un momento importante della mia carriera mi ha permesso di giocare in un grande club”.

Come ha fatto Eriksson a instaurare un rapporto del genere con i giocatori e con le piazze dove ha lavorato?
“Era leale, lo vedevi da come ti parlava. Lo guardavi negli occhi e dalla sua espressione usciva solamente sincerità. Questo è sempre stato il suo segreto”.

Ci può raccontare un aneddoto dell’anno vissuto a Genova con Eriksson?
“È stato un anno intenso, però posso raccontare della mia prima tournée con la Sampdoria. Io giocavo nella Cremonese, lui mi ha visto e mi ha voluto fortemente. Alla fine della tournée ci siamo salutati e lui mi ha detto ‘tu devi giocare nella Sampdoria’ e allora non ho potuto dire di no, anche se la Cremonese all’epoca aveva delle situazioni di mercato diverse. Ho colto al volo quell’occasione perché Eriksson con Mancini, Gullit e tutti quelli che c’erano, Mihajlovic, Zenga, Ferri, Jugovic, era una Samp stellare quella e di conseguenza è stato un onore. Poi durante l’anno ci sono stati tantissimi episodi, l’unica cosa è che non siamo mai riusciti a fare una partita a tennis. Ci eravamo sempre detti di dover giocare a tennis ma poi con gli impegni non siamo riusciti a fare una partita”.

Come mai così tanti ex campionati allenati da mister Eriksson hanno intrapreso la carriera da allenatore?
“Evidentemente è riuscito a trasmettere tanto. La sua forza è sempre stata quella e ha lasciato qualcosa di importante a tanti suoi ex giocatori”.

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