A Gasperini il premio Bearzot. Gravina: "L'Europa League la ciliegina sulla torta"
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Durante la conferenza stampa per il 14esimo premio Enzo Bearzot presso la sala Paolo Rossi della FIGC è intervenuto il presidente federale Gabriele Gravina. Queste le sue parole: “Per noi è un grande piacere e un grande onore ospitare qui nella sede della FIGC il premio intitolato a Enzo Bearzot. Un riconoscimento che si pone l’obiettivo di ricordarne la memoria con la sua passione e il suo grande amore per il nostro sport. Ho un legame di memoria e di storia di vita vissuta al fianco di Enzo Bearzot essendo stato suo vice presidente nel settore tecnico. Ne ho conosciuto alcune sfumature legate all’amore e alla passione per il calcio italiano.
Come federazione sosteniamo l’US acli, non solo per l’organizzazione di questo premio ma anche per la diffusione dei valori di questo sport a qualsiasi livello. Questo è un percorso importante che ci dimostra quanto un ente sia in grado di valorizzare determinati valori grazie al rapporto con le federazioni. Il calcio è patrimonio di tutti gli italiani a prescindere dall’attività sportiva che si pratica, non è solo dei club o della federazione. Ho condiviso questa mattina in giuria l’idea di premiare Gian Piero Gasperini. In questo momento è il migliore allenatore italiano per la valorizzazione di giovani calciatori che sono un patrimonio per il calcio italiano. Questo non ha solo un impatto positivo dal punto di vista economico per le società dove lavora, ma soprattutto perché ha trasformato talenti in veri e propri campioni. Tutto il calcio italiano deve rendergli il merito e deve apprezzare il suo lavoro svolto. Il nome di Gian Piero Gasperini si è presentato più volte in pole per questo premio, ma aver consegnato al calcio italiano la vittoria dell’Europa League ha rappresentato la ciliegina sulla torta per la sua candidatura. Grazie alla sua caparbietà e alla sua meticolosità ha raggiunto un traguardo storico e questa è una grande qualità che lo accomuna a Enzo Bearzot”.
“Siamo stati convocati dal ministro Piantedosi, come sempre saremo presenti per dare il nostro contributo. Noi riteniamo che il calcio ha bisogno di ritrovare maggiore serenità nei luoghi dove viene enfatizzato il concetto più importante della dimensione sociale del nostro sport che è l’accoglienza. Se vediamo tutte le carenze strutturali degli stadi su cui sicuramente dobbiamo mettere mano per ridurre questo gap rispetto alle realtà europee e la sicurezza è una condizione essenziale. Riteniamo che nei luoghi di aggregazione è fondamentale rendere esecutivo un provvedimento di legge come il pre-DASPO, tutti coloro che si sono macchiati di reati e sono stati condannati per atti di violenza non possono proprio entrare negli stadi. Abbiamo l’esigenza di fare selezione. Dobbiamo poi rendere più efficace lo strumento del gradimento delle società, è già esistente e lo abbiamo istituito anni fa. La federazione dovrà fare un’analisi approfondita per vedere se ciò viene applicato o meno. In caso la federazione interverrà con sanzioni verso i club”.
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