
Tullio Calzone: "Sassuolo promosso in A ma non chiamatela formalità"
Sassuolo in Serie A. "Era scritto che il Sassuolo tornasse subito in A. Ma non è mai stato scontato, anche se la formazione neroverde non ha avuto avversari, nonostante i tentativi del Pisa, che ha provato a contendergli a lungo il primato più con la caparbietà di Pippo Inzaghi che con valori tecnici paragonabili allo strapotere degli emiliani" scrive Tullio Calzone sulle pagine del Corriere dello Sport.
Il giornalista poi fa un paragone illustre: "Eh sì, vincere non è mai stata una pura formalità, neppure per questa squadra fortissima, forse l’unica accostabile a quella Juventus di Deschamps, che dovette ripartire dalla Serie B con Buffon tra i pali, Del Piero, Nedved e Trezeguet, e fu promossa al termine della stagione 2006-2007 dopo aver annullato una penalizzazione con numeri da record. Il grande merito di Fabio Grosso è stato, tuttavia, quello di non aver mai considerato un risultato inevitabile la A. Il tecnico capitolino ha ripetuto l’impresa di Frosinone, dosando una forza conclamata e coniugandola alla necessità di rifondare un organico con il quale aprire un nuovo ciclo vincente. Ed è questo, probabilmente, il risultato più importante di tutti".
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Neroverdi in A con 5 giornate d'anticipo ma non è stato tutto facile e scontato: "Complice la rimonta del Mantova sullo Spezia, la festa può cominciare non solo per la massima serie ritrovata, ma soprattutto per aver posto una pietra miliare del futuro prossimo, che in pochi avevano osato immaginare dopo un avvio di stagione non esattamente da applausi. Anche se era sin da allora evidente la determinazione della società a non privarsi dei campioni ereditati dalla lunga precedente stagione vincente avviata dalla famiglia Squinzi e proseguita anche dopo la scomparsa dello storico patron. La missione affidata al tecnico dall’Ad Giovanni Carnevali era principalmente questa: rifondare il futuro. E non è stata, appunto, una pura formalità!".







