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Dallo Scudetto Primavera alla Serie A col Sassuolo: il tocco magico di Re Mida Francesco Palmieri
ieri alle 15:36News
di Antonio Parrotto
per Sassuolonews.net

Dallo Scudetto Primavera alla Serie A col Sassuolo: il tocco magico di Re Mida Francesco Palmieri

Il Sassuolo promosso in Serie A deve molto anche al lavoro sul calciomercato del suo direttore sportivo Francesco Palmieri

Chiamatelo Re Mida! Qualsiasi tocca è capace di trasformarla in oro. Stiamo parlando di Francesco Palmieri, direttore sportivo del Sassuolo, che al primo anno da responsabile delle operazioni del calciomercato Sassuolo della prima squadra ha centrato la promozione in Serie A! Dopo 9 anni di grandi successi nel Settore Giovanile Sassuolo con lo Scudetto Berretti, 3 tornei di Viareggio, lo Scudetto Primavera e la Supercoppa Primavera dove non solo è riuscito a vincere dei trofei e a scrivere la storia del club sassolese ma - come diciamo spesso - ha anche messo Sassuolo e il suo Settore Giovanile sulla carta geografica d'Italia (e d'Europa, con la storica qualificazione alla Youth League, la Champions League dei giovani), il 57enne dirigente barese ha fatto il salto di qualità confermandosi anche tra i grandi.

Una promozione meritata sul campo a suon di risultati. Oltre naturalmente ai trofei, sono tante le medaglie per Palmieri che ha vinto il Premio Favini per due anni su quattro come miglior responsabile dei Settori Giovanili italiani e soprattutto ha scoperto e lanciato tantissimi giovani che oggi militano nel calcio professionistico in Italia e non solo. Alcuni li ha anche riportati a casa, dando loro una nuova chance in neroverde (vedi Nicholas Pierini o Andrea Ghion), altri sono in prestito oppure hanno fruttato fior di milioni alla società.

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La promozione del Sassuolo in Serie A ha sì in mister Fabio Grosso uno dei grandi artefici principali ma la torta è da spartire con la dirigenza, a cominciare proprio da chi ha messo a disposizione dell'allenatore una corazzata. Uno squadrone fuori categoria, come è stato ribattezzato molti, questo Sassuolo che ha dominato il campionato di Serie B, tornando al primo anno in Serie A. Un successo per molti scontato ma nel calcio di scontato non c'è nulla perché non basta mettere insieme le figurine per completare l'album. E il Sassuolo lo ha dimostrato ampiamente in questa stagione, riscrivendo la storia del campionato cadetto e volando in Serie A dopo un solo anno di Purgatorio.

Anche Palmieri, dopo tanti anni nel Settore Giovanile, era atteso al varco con la prima esperienza tra i grandi (va detto però che in passato è stato corteggiato da molti club e in più occasioni ha avuto la possibilità di lasciare per iniziare l'avventura in prima squadra) ma chi lo conosce non aveva dubbi sul risultato finale. Un lavoro non semplice quello messo nelle mani di Palmieri da Giovanni Carnevali, altro artefice del ritorno in A dei neroverdi. Palmieri era chiamato a un grande lavoro: tagliare i rami secchi, abbassare il monte ingaggi, ringiovanire la rosa, rinforzarla con elementi adeguati alla categoria e alle ambizioni del Sassuolo che ovviamente fossero in linea con le idee dell'allenatore, ma soprattutto doveva cedere alcuni elementi che non rientravano nei piani e avevano ingaggi pesanti per la Serie B.

Da Ruan Tressoldi a Uros Racic (solo per fare due esempi), passando per Andrea Pinamonti, El Canario Alvarez, Matheus Henrique e tutti gli altri che sono andati via tra prestiti e cessioni a titolo definitivo. Da lì si è ripartiti, facendo rientrare poi alcuni giovani o alcuni elementi importanti dai prestiti come Filippo Romagna, andando poi a rinforzare la rosa con elementi di spessore e che sono pronti anche per la Serie A come ad esempio il portiere Horatiu Moldovan, il difensore classe 2003 Tarik Muharemovic già riscattato dalla Juventus, senza dimenticare il promettente Edoardo Iannoni soffiato alla concorrenza di tanti club con un blitz dei suoi e gli altri, o i 5 colpi di gennaio che sono andati a rinforzare una rosa già stellare e che - forse - non necessitava di ulteriore ben di Dio. Ma il Sassuolo - come già ampiamente detto - non ha voluto correre rischi a gennaio e non ha voluto lasciare nulla al caso e ha accontentato in tutto e per tutto le richieste dell'allenatore.

Un'altra annata incredibile dunque per Francesco Palmieri dopo i trionfi con la Primavera dell'anno scorso suggellati con lo storico Scudetto ai quali ora si aggiunge il grande lavoro con la prima squadra riportata al primo colpo in Serie A. Ora, finalmente, la meritata chance nel calcio dei grandi tra i grandi. Non chiamatelo più Palmieri. Chiamatelo Re Mida!

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