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Bonifazi: "A Sassuolo un nuovo inizio. Ora vogliamo arrivare anche primi"
ieri alle 12:47News
di Sarah G. Comotto
per Sassuolonews.net

Bonifazi: "A Sassuolo un nuovo inizio. Ora vogliamo arrivare anche primi"

Le parole di Kevin Bonifazi, difensore centrale del Sassuolo, che ha raccontato la sua gavetta e ha parlato anche dell'arrivo in neroverde

Kevin Bonifazi, uno degli acquisti di gennaio del Sassuolo che non ha ancora esordito in Serie B con la maglia dei neroverdi, ha raccontato la sua carriera e la sua gavetta dal quartiere popolare di Roma Est ai microfoni de La Repubblica: "Alla Tor Tre Teste ho capito cos’è davvero il calcio. Ho iniziato a Toffia, in provincia di Rieti. A dieci anni mio padre portò me e mio fratello al Tor di Quinto, poi passammo alla Tor Tre Teste. Lavorava su Roma e voleva che giocassimo in una società strutturata. Mio fratello era molto più bravo di me. Io ero normale, diciamo".

Perché anche tu?
"Mio padre chiese di prendere anche me, perché era troppo complicato gestirci in due posti diversi. Il presidente di allora scherzando disse: “Lascialo qua, è grosso, vediamo che sa fare”. Mi misero nella seconda squadra".

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E com’è andata?
"All’inizio giocavo poco, a volte nemmeno mi convocavano. Ma l’anno dopo sono arrivato migliorato fisicamente e tecnicamente. In poco tempo sono diventato il capitano".

È stato il momento più bello?
"Più o meno. Giocammo la finale Giovanissimi Nazionali, vincendola 3-0. Ma fu annullata perché facemmo un cambio in più. Le lacrime si sono sprecate".

Il ricordo più bello?
"Fu una sgridata. Di ritorno da una trasferta, sul pullman intonammo un coro in previsione dell’arrivo all’Autogrill. Un dirigente ci zittì: “Se vi azzardate a prendere qualcosa senza pagare vi mandiamo via e vi denunciamo”. Eravamo ragazzi svegli, ma ci tenevano in riga. La società era molto attenta al comportamento".

Rieti-Roma tutti i giorni, difficile?
"Sì, ma non ci pesava. Io e mio fratello uscivamo di casa alle 8 con la borsa di scuola e quella del calcio. Un chilometro e mezzo a piedi fino alla stazione, 45 minuti di treno, 25 di metro, poi la navetta della società da Ponte Mammolo. Quattro volte a settimana. Tornavamo a casa alle otto di sera. Oggi non lo rifarei mai".

Ora il Sassuolo...
"Negli ultimi due anni ho subito tre operazioni allo stesso ginocchio e questo ha frenato la mia carriera. Ho scelto di ripartire da una categoria inferiore, ma in una società che lavora da Serie A in tutto. Ieri siamo stati promossi ma mi auguro di vincere il campionato. A livello personale questo per me è un nuovo inizio".

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