Carnevali: "Sassuolo l'anno scorso ha incassato meno di tutti dai diritti tv. Tifosi giovani in crescita"
Terza e ultima parte della lunga intervista di Giovanni Carnevali a Barba&Capelli su TRC che SassuoloNews.net ha trascritto per voi. Il dirigente del Sassuolo si è soffermato anche su temi collaterali, non legati strettamente al campo, ma che riguardano la politica calcistica e il mondo neroverde. Carnevali ha parlato così iniziando dai diritti tv. Il Sassuolo ha incassato circa 50 milioni dai diritti tv (35,8 milioni secondi i dati riportati da Paolo Reggianini) e dallo stadio circa 14 milioni: "La tabella dei diritti è composta in modo ampio, c'è il numero degli abbonati, la storia, ed è chiaro che la storia del Sassuolo non è quella di un grande club, non è quella del Torino, la Juve, il Milan. L'anno scorso il Sassuolo era la società che percepiva meno di tutti dai diritti tv. L'incasso dello stadio direi buono. Avevamo 7mila abitanti. Nei parametri ci sono anche quelli della squadra simpatia e ottenevamo qualche punto in più, uno stadio dove abbiamo portato anche tante famiglie e giovani, per cui ci sono anche tanti altri parametri".
Ha proseguito poi Carnevali: "C'è una grande differenza tra la Serie A e la Serie B. È sostenibile? Nel calcio oggi diventa difficile perché se guardiamo i bilanci di tutti i club, a cominciare dai più grandi, le perdite sono tantissime. Oggi ci sono club importanti, se pensiamo a Milan, Inter e Juve, dove l'incasso del botteghino era limitato, ora la voce è cresciuta perché gli stadi sono sempre pieni ed è cresciuto anche il prezzo dei biglietti. A noi l'incasso dallo stadio è una voce minima perché noi dobbiamo cercare di portare gente tenendo prezzi bassi ma ci sono anche tante altre situazioni. Proprietà straniere? Ci vuole una proprietà forte, come ce l'ha il Sassuolo, ma allo stesso per avere sostenibilità, perché puoi avere anche una proprietà forte ma devi essere sostenibile e per farlo devi lavorare sui giovani per poterli vendere poi a club importanti, come ha sempre fatto il Sassuolo. La sostenibilità è legata alla vendita dei giocatori che fa la differenza. Ci sono tante proprietà straniere oggi, soprattutto americane. Spero che queste proprietà possano continuare perché tante proprietà cominciano già a pensare di uscire dal nostro calcio. È vero che le società adesso costano meno ma perdono soldi e non sembrano un grande affare ma costano meno rispetto ai club stranieri. Loro intravedono una crescita sui diritti tv che per ora non c'è stata, intravedono la possibilità di costruire uno stadio, ma c'è tanta burocrazia nel nostro calcio. Non mi piacciono onestamente i fondi perché hanno l'obiettivo di fare denaro e nel calcio bisogna pensare, alla passione, ai tifosi, ed è importante non perdere loro".
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Sassuolo potrebbe essere appetibile? "Il Sassuolo oggi credo sia una delle società più appetibili, che siano gli americani o cinesi, perché è una società sana, ha strutture, ed è stato anche un prepararsi a far sì che sia una società di un certo tipo. Noi siamo ripartiti senza aver ridimensionato nulla, senza la Serie A non abbiamo bloccato dei progetti, no, siamo andati avanti e dobbiamo cercare di arrivare in Serie A il più presto possibile. Monte ingaggi? È una cifra importante ma se guardo la Sampdoria o il Palermo, che erano già in B, è normale che si stanno portando dietro i contratti della Serie A perché non abbiamo mai avuto la possibilità di dire a un calciatore 'se sei in A guadagni in X e se sei in B guadagni meno'. No. Il risultato sarebbe ancora peggiore se avessimo in rosa altri calciatori, perché abbiamo fatto 13-14 cessioni. Questo è un problema per tutte le squadre che retrocedono. Questa tabella va comparata con i diritti tv della Serie A, bisognerebbe guardare quelli della B di quest'anno che sono decisamente inferiori rispetto al passato ma dobbiamo vedere cosa succede nei prossimi giorni perché ci sono delle trattative e ad oggi sono decisamente inferiori".
Il prodotto Serie B quest'anno può contare al momento solo su DAZN: "Per la Serie B aver perso Sky è una perdita importante, è anche vero che Sky ha fatto una serie di investimenti con Champions, Serie A, spendendo soldi da altre parti e ha risparmiato sulla B. Non abbiamo perso come visibilità, ci sono tutta una serie di programmi, highlights, che danno una buona visibilità alla Serie B anche all'estero. Il prodotto non si è impoverito. Ci manca Sky ma c'è anche la trattativa che si sta definendo con Amazon, con il canale della B che potrebbe andare in maniera autonoma su Amazon, che è la piattaforma numero uno in assoluto. Già quest'anno? Si sta valutando. Quello che è importante è che a livello di dati e di numeri non c'è impoverimento di numeri, sia per la tv che per gli stadi. Io sono rimasto meravigliato dal vedere gli stadi sempre pieni andando a giocare fuori casa, vuol dire che c'è attrazione verso questo campionato".
La Serie C con Sky e con Marani è cresciuta in visibilità: "Matteo Marani è un grandissimo presidente, lungimirante, e ha capito che può essere importante guadagnare meno ma avere più visibilità e ha dato questa opportunità alla Serie C, magari con un introito economicamente più basso, ma aumentando la visibilità. Serie A, Serie B e Serie C sono molto differenti tra di loro ma la Serie B ha una buona notorietà. Problemi all'interno della Federazione? Settimana scorsa c'è stata questa votazione sulla riforma dello statuto federale ed è venuto fuori che il presidente Gravina ha tanti consensi, che nella Serie B c'è stata molta compattezza votando a favore delle proposte del presidente Gravina. Cosa è emerso? La Serie A ha avuto più peso sia a livello di peso specifico all'interno della Federazione e anche come consiglieri federali. Stesso discorso per la B, anche se minimo rispetto alla A, con un consigliere federale in più. La Serie A traina il calcio, la B viene subito dopo, la C, gli arbitri, il resto e i calciatori devono venire meno, perché i calciatori sono professionisti che vengono pagati, uno è un imprenditore, l'altro è un professionista pagato. È venuto fuori che la Lega A è più spaccata ma oggi ci sono anche le elezioni, noi come Serie B dovremo eleggere il presidente, lo stesso la Serie A, e vedremo cosa succederà. Futuro da presidente o ruolo istituzionale? Mi appassiona di più costruire una squadra, vincere e avere delle emozioni".
Chiosa sui costi per i procuratori e sui tifosi: "Se guardo a quanto speso noi (6 milioni, ndr) abbiamo speso poco perché se uno guarda un po' le cessioni di alcuni giocatori noi non abbiamo pagato alcun tipo di commissione. Si parla da tanto su questo argomento ma non c'è una normativa precisa. Bisognerebbe limitare questo modo di lavorare dei procuratori. L'errore è anche nostro, come società, che gli diamo anche tanto spazio ma non sono i 5, 10 o 100 milioni come commissioni, perché quando guardi quelle tabelle devi fare attenzione perché magari quando prendi un giocatore a zero devi dare dei soldi al procuratore, poi ci sono i genitori, gli zii, ecc. Occorrono regole ben precise, occorrono delle penalizzazioni ma non in denaro, con dei punti in classifica perché così si farebbe molta più attenzione. Se abbiamo più tifosi reggiani o modenesi? Uno studio che abbiamo fatto, perché abbiamo dei dati, rivela di un pubblico molto giovane in grande crescita".
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