ESCLUSIVA TB - Mutti: “Playoff a rischio? L'eventualità c'è. Cremonese indecifrabile. Bari ok, ma le prime corrono troppo. Samp, campionato di piccolo cabotaggio. Bisoli motivatore, Castori 'talismano'. Citta, se Marchetti lascia è la fine"
Dai playoff a rischio alla bagarre per non retrocedere, passando per la Cremo, il Bari e l’infornata dei nuovi tecnici. Ai microfoni di TuttoB.com è intervenuto Bortolo Mutti.
Mister, mai come quest’anno il rischio che i playoff non vengano disputati è concreto.
“Il ritmo delle tre squadre che fanno da traino è tale che la forbice si sta aprendo in maniera esponenziale, per cui l’eventualità esiste… Anche perché le inseguitrici, perlomeno quelle che dovrebbero fare la differenza (Cremonese e Palermo in primis), non danno grandi segnali. E invece vediamo Cesena e Juve Stabia, squadre predisposte per un altro tipo di campionato, essere oggi in piena zona playoff”.
La Cremonese si conferma ondivaga, incompiuta e senza identità. Dieci punti di distacco dal secondo posto sono tanti. La delusione è grande.
“Non me l’aspettavo, perché la squadra ha valori tecnici importanti. Questa discontinuità, invece, è sorprendente. Anche il cambio di allenatore, con l’arrivo di Corini, non ha portato miglioramenti e si è deciso di fare una repentina marcia indietro, richiamando Stroppa. Una mossa sintomo di idee confuse. La sconfitta interna di domenica con la Reggiana, inoltre, è piuttosto pesante e conferma che la Cremonese è tuttora da decifrare. Quello dei grigiorossi è un percorso incomprensibile. Certo, il tempo per rimettersi in carreggiata c’è, ma i segnali non sono affatto incoraggianti. Oltretutto Sassuolo, Pisa e Spezia sono compagini molto attrezzate, ben gestite e con allenatori che sanno leggere correttamente il campionato, per cui non sarà una rincorsa facile per le altre”.
Chi continua a risalire la china della classifica è il Bari di Moreno Longo, giunto al 14° risultato utile consecutivo.
“Al di là della oggettiva positività del percorso intrapreso, il Bari ha raccolto troppi pareggi che hanno finito per tagliarlo fuori dalla lotta per i primi due posti. È una squadra che sta disputando partite anche di un certo valore, ma la forbice di 9 punti tra la terza e le quarte è troppo ampia. Non mi aspettavo questa distanza, che mette in discussione i playoff e di conseguenza rischia di sminuire il campionato, togliendogli un po’ di valore”.
Stenta anche il Palermo, che fatica a fare gol – i rosanero hanno segnato 20 reti meno del Sassuolo e 14 del Pisa –; ciononostante Dionisi continua a rinunciare (o a concedere un minutaggio esiguo) a Brunori. La strana gestione del bomber non rischia di tramutarsi in un clamoroso autogol?
“Brunori lo conosciamo bene, è un giocatore di valore… Non si riesce a capire questa situazione e da fuori è complicato dare spiegazioni, perché non si ha contezza delle dinamiche specifiche. Certo, vedere escluso, o comunque relegato in un ruolo marginale, un giocatore così importante in Serie B lascia sbalorditi”.
Passando alla Sampdoria: riuscirà il neo allenatore Semplici a risollevare una squadra con le gomme a terra? O per i blucerchiati, questa, sarà ineluttabilmente una stagione di piccolo cabotaggio?
“Temo che questo campionato riserverà poche soddisfazioni alla Samp, ora assorbita in un lotto di 8-9 squadre che va dal Brescia (decimo) al Frosinone (terzultimo), racchiuse in un fazzoletto di 3 punti, molte delle quali partite con ben altri obiettivi. Stranamente nella zona bassa della classifica troviamo squadre storiche della Serie B, come Cittadella, Frosinone, Salernitana… che stanno soffrendo e per le quali non sarà facile uscire da quella situazione. Di solito laggiù eravamo abituati a trovare le neopromosse. Che, invece, quest’anno sono dentro al campionato con grande diritto e forza”.
Che ne pensa di Bisoli a Brescia?
“Troverà un ambiente da caricare, nello stesso tempo trova suo figlio, che è il capitano della squadra, ma anche un presidente abbastanza ‘ingombrante’. Che non dico gli creerà dei problemi, perché va dato atto a Cellino di aver difeso fino all’ultimo Maran, ma dal quale già in passato (a Cagliari, ndr) fu chiamato e poi esonerato. Quindi diciamo che Cellino e Bisoli sanno stare bene assieme, ma anche dividersi bene. Una cosa è certa: parliamo di un tecnico di carattere e con la mentalità giusta per la Serie B; Bisoli è bravo a entrare in questi momenti e a trasmettere motivazioni e spirito alla squadra. In certi casi i cambi di guida tecnica possono effettivamente essere importanti”.
È bastato un passo falso al Cosenza per ripiombare in zona playout: quel -4 in classifica rischia di diventare un macigno a lungo andare.
“La penalizzazione dev’essere anche una spinta per l’autostima perché si parla comunque di punti conquistati sul campo, che oggi vedrebbero il Cosenza a quota 20 in tutt’altra zona di classifica. Certo è, tuttavia, che si tratta di un fardello pesante. La verità è che il Cosenza riesce a fare grandi cose in trasferta e a rovinare tutto in casa: un trend, questo, che va assolutamente migliorato tramite la ricerca di maggior equilibrio. Il ‘Marulla’ deve tornare ad essere per il Cosenza quel fortino che è sempre stato; purtroppo finora il fattore campo è un po’ mancato. Lontano da casa invece, come dicevo poc’anzi, i rossoblù stanno cogliendo risultati importanti. Diciamo che il Cosenza è più una squadra da trasferta perché sa occupare e attaccare gli spazi, piuttosto che una squadra capace, tra le mura amiche, di imporre il proprio gioco e la propria mentalità. La situazione è difficile, ma la classifica è corta: dai 16 ai 19 punti, ripeto, c’è una marea di squadre”.
Tra Sudtirol e Cittadella, ultime della classe a braccetto, chi sta peggio?
“Sono le squadre più in difficoltà, è fattuale, ma non mi sarei aspettato di trovarle là in fondo. Entrambe sono piombate in una situazione di disagio, sfociata nel cambio di allenatore, molto precaria. Al Sudtirol ora è arrivato Castori, tecnico di grande esperienza e saggezza. Un ‘talismano’. In certi momenti sono questi gli allenatori ideali per entrare in punta di piedi ma anche con grande determinazione nello spogliatoio e scuotere i ragazzi affinchè ritrovino quell’autostima smarrita, per riaccendere la quale basta una scintilla.
Quanto al Cittadella, ho letto che Marchetti avrebbe addirittura offerto le dimissioni al presidente Gabrielli, ma se molla il direttore, che tanto bene ha fatto in tutti questi anni, la squadra ha pochissime chance di salvarsi… In questi frangenti bisogna fare gruppo e trovare le giuste coordinate per riprendersi. Sedici partite giocate non sono poche, ma ce ne sono ancora tante altre: bastano 2-3 risultati positivi per rientrare pienamente in corsa per la salvezza. Il tempo c’è e penso ci siano anche i mezzi, sia per il Cittadella che per il Sudtirol. La Serie B a volte ti riserva questi campionati di sofferenza e bisogna essere bravi ad affrontarli con grande lucidità e compattezza di gruppo”.