
Pubblico delle grandi occasioni per battere un Cosenza arrabbiato e non rassegnato
La partita decisiva. Quella che può alimentare le speranze salvezza di una Salernitana chiamata a ripetersi dopo la buona prova offerta col Sudtirol. Per antonomasia il cambio di allenatore è quasi sempre accompagnato da prestazioni gagliarde e coraggiose, domani dovremo avere la conferma che la cura Marino stia effettivamente sortendo gli effetti sperati a cospetto di un Cosenza ancora una volta bocciato rispetto al solito ricorso di fine stagione, ma che qui non regalerebbe nulla nemmeno se fosse aritmeticamente retrocesso. Ricordiamo ancora quanto accadde nel 2019, con i calabresi già salvi ma che furono accompagnati da 2000 persone che spinsero i rossoblu a fare una partita "vera" a cospetto dell'inguardabile Salernitana di Gregucci in uno stadio vuoto per la contestazione nei confronti di quella proprietà che oggi rimpiangiamo. Sia chiaro: non mi accodo allo slogan comune del "mandiamoli in C e vendichiamoci". Perchè, purtroppo, non stiamo messi molto meglio e non siamo in condizione di sfottere nessuno. Tuttavia sarebbe bello riaccendere le nostre residue speranze contro chi cantava "tornerete in serie C" nel nostro stadio e a ridosso del centenario.
Per il match di oggi pomeriggio è previsto il pubblico delle grandi occasioni: curva Sud sold out come non accadeva forse dai tempi della serie A, bel colpo d'occhio in tribuna e almeno 15mila spettatori sugli spalti. Salerno non smette mai di stupire e solo questo dato dovrebbe bastare per far capire alla proprietà quanto siano gravi e imperdonabili gli errori commessi. Se l'Arechi sarà mezzo pieno domani e ribollente di tifo e passione anche grazie alla partecipazione della provincia, figuriamoci che spettacolo ci sarebbe stato con una squadra in lotta per i playoff. Ma ormai è inutile piangere sul latte versato, ci limitiamo a sperare che il gruppo - sin qui deludente anche sul piano morale e caratteriale - abbia la forza emotiva per farsi trascinare dal dodicesimo uomo. Salerno, nei momenti decisivi, ha sempre dato una marcia in più ed è bello percepire la sensazione che ciascun tifoso si senta protagonista e non semplice spettatore. Ricordate quando Mourinho diceva che "venire allo stadio per guardare la partita non incide, il tifo fa la differenza quando tutti giocano assieme a noi"? Ecco, dalle nostre parti accade una cosa del genere e ciò può essere decisivo se la squadra incarnerà i valori della gente sentendo incollata addosso la maglia come fosse una seconda pelle. Sappiamo che i tempi sono cambiati e che oggi il calcio è fatto di gente che se ne frega altamente e che già a marzo chiede ai procuratori quale sarà la nuova destinazione, ma il tifo a favore è sempre un grosso vantaggio e sarebbe imperdonabile non sfruttare la chance per tirarsi fuori dalle sabbie mobili e andare al Picco con maggiore serenità e, magari, con 5 squadre sotto di noi.
A proposito di quanto accaduto lunedì ritengo invece sia stato giusto rinviare tutto. E' morto il Papa, uno degli uomini più importanti del mondo e della storia, e far finta di nulla sarebbe stato poco rispettoso. E ritengo sia anche corretto far slittare la giornata numero 34 al 13 maggio, visto che le varie società e tifosi avevano già speso soldi per prenotare alberghi e aerei nel rispetto degli impegni già calendarizzati. Noi finiremo con due trasferte, ma siete sicuri che chiudere al Tombolato piuttosto che a Marassi contro la Samp di Mancini sia uno svantaggio? Pensiamo a domani, in 15mila più 11 a spingere per conquistare una vittoria che sarebbe fondamentale. E se parallelamente vincesse anche il Cittadella saremmo altrettanto contenti. Vuoi vedere che questo caos imprevisto giocherà, per una volta, a nostro favore? Arbitro permettendo, ovviamente. Perchè il giovane Di Marco sarà coadiuvato dal VAR Pezzuto che mai è stato tenero nei confronti dei granata. Un ultimo auspicio: Simy titolare. Raimondo ad oggi è un flop, Cerri non segna da una vita e l'ex Crotone non può certo fare peggio. Marino ci sta pensando, scegliesse lui sarebbe opportuno evitare fischi e sostenerlo al pari dei compagni. Perchè c'è davvero bisogno di tutti. Forza Salernitana!







