La squadra gioca e vince: la società non scende in campo
Avremmo voluto tanto essere smentiti ma, purtroppo, la società della Salernitana ha fatto di tutto per darci ragione e soprattutto per meritarsi diserzione e contestazioni, civili ovviamente. Era parso già anomalo lo sbandierare a mezzo stampa un budget preciso per il calciomercato, quei sei milioni di cui tanto, troppo si è parlato. Figuriamoci poi se questi soldi non si spendono né ci si avvicina minimamente a detta soglia. Ennesima illusione ed ennesima grave mancanza di una proprietà che, più si va avanti, più denota distacco e vivacchiamento.
E poi ci si permette il lusso di rifiutare proposte di subentro in società o offerte che pervengono da imprenditori interessati. Valencia ha salutato Salerno e si è sfogato con parole esplicite, non il primo e assai probabilmente nemmeno l'ultimo. Sembra un remake del calciomercato in serie A dopo la vittoria di Verona del 2023, la squadra reagisce e dimostra di essere viva, meritando il plauso della tifoseria granata e chi detiene il timone del club, insensibile a ciò, frustra subitaneamente tutto con il suo non operare e non investire.
Tre indizi fanno più che una prova purtroppo. Domenica la Salernitana ha vinto e convinto, non solo e non tanto per la prestazione offerta dal punto di vista tecnico e tattico, ma per un atteggiamento gladiatorio che da tempo non si vedeva sul terreno di gioco dell' Arechi. Non resta che sperare che, rimasta ancora una volta "senza rinforzi" di spessore last minute, questa sporca dozzina di calciatori e chi la guida sappiamo compattarsi come nell' ultima sfida, con il pubblico e con l' ambiente, per salvare la Salernitana. Pensare ad altro, visto il timoniere, è pure utopia se non autentica cecità. Ed ovviamente anche stavolta si spera di essere clamorosamente smentiti dai fatti futuri.