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Pescara, identità smarrita: dal sogno promozione al rischio di un finale anonimo
venerdì 11 aprile 2025, 11:00News
di Redazione TuttoPescaraCalcio
per Tuttopescaracalcio.com

Pescara, identità smarrita: dal sogno promozione al rischio di un finale anonimo

La squadra di Baldini, un tempo modello di compattezza e entusiasmo, oggi sembra l’ombra di sé stessa.

C’era un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui l’obiettivo dichiarato del Pescara era conquistare il terzo posto del girone. Una posizione che avrebbe garantito l’accesso diretto agli spareggi della Fase Nazionale e alimentato il sogno promozione. Oggi, invece, il traguardo si è ridimensionato: l’attenzione è tutta sul quarto posto, che permetterebbe almeno di saltare il primo turno a gara secca dei playoff e iniziare il cammino con una sfida casalinga contro un’avversaria peggio classificata, avendo il vantaggio dei due risultati su tre al novantesimo.

Ma anche questo obiettivo, ora, sembra più lontano. Tre sconfitte consecutive e un solo punto nelle ultime quattro partite hanno certificato l’ennesimo, clamoroso stop di una squadra incapace di trovare continuità. Un’altra frenata netta dopo un timido tentativo di rilancio, costruito con fatica attraverso cinque risultati utili consecutivi che sembravano aver rimesso il Delfino in carreggiata, dopo tre mesi da incubo.

La realtà, però, è che il "Pescara malato" non era mai davvero guarito. La versione attuale della squadra è molle, spaesata, insicura. Non solo manca la brillantezza fisica e mentale, ma si è smarrito del tutto anche il filo logico di un’identità tattica che a inizio stagione aveva entusiasmato per organizzazione e solidità. La città, che si era riavvicinata con passione, si ritrova ora di nuovo delusa, spettatrice di un gruppo in crisi profonda.

Quello che all’inizio del campionato era un gruppo compatto e determinato, capace di dettare i ritmi e imporre intensità, appare oggi irriconoscibile. Ritmo, fiducia, brillantezza: le qualità che avevano caratterizzato la prima "banda Baldini" sono oggi sbiaditi ricordi. Il crollo non può essere spiegato solo con episodi sfavorevoli o decisioni arbitrali discutibili. Gli alibi, in questa fase, servono a poco.

Il problema è strutturale. Le lacune della rosa, che nei momenti positivi erano state mascherate da spirito di sacrificio e buona organizzazione, ora emergono in tutta la loro evidenza. Il Pescara sembra una squadra fragile, costruita su fondamenta che scricchiolano sotto il peso delle aspettative e della pressione.

Il tempo per invertire la rotta c’è ancora, ma serve una scossa. Tecnica, mentale, forse anche emotiva. Senza un cambio di marcia immediato, il rischio è quello di finire la stagione in maniera anonima, con i rimpianti a fare compagnia alle ambizioni mancate.