
Monza: l'attacco non aiuta. I dati che allarmano e su cui bisogna riflettere
Se il Monza occupa l'ultima posizione della classifica lo si deve in larga parte ad una marcata sterilità offensiva. Keita Baldè ha segnato una delle due reti che la compagine brianzola ha messo a segno contro l'Inter a Milano, ed è questo l'ultimo gol siglato da un attaccante in casa biancorossa. Se nella trasferta di Cagliari la squadra allenata da Nesta è rimasto a secco, è stato un difensore, Izzo, a segnare in casa contro il Parma la rete del momentaneo ed illusorio vantaggio.
Andando a ritroso nell'esame di una stagione dai contorni quasi disastrosi, la statistica che balza più agli occhi è che il Monza ha gonfiato la rete solo 24 volte in 30 partite, un dato, questo, che la dice lunga sulla sterilità di una squadra a cui pure le punte non mancano. Se Ciurria è fermo ad un gol, quello siglato contro la Fiorentina, poco meglio hanno fatto Caprari, fermo a quota due che però ha l'attenuante di una stagione travagliata dal punto di vista fisico, Maldini, a quota tre, e Djuric e Dany Mota, autori entrambi di quattro reti.
Gol che si perdono, purtroppo, nella notte dei tempi, se pensiamo che l'ultima segnatura fatta da un attaccante è datata 18 gennaio, il giorno in cui il Monza andò in vantaggio in quel di Bologna grazie ad una rete di Maldini.
Troppo, davvero troppo poco per sperare in una salvezza che ad oggi avrebbe i contorni del miracolo, e che non può certo passare dai piedi di vere e proprie meteore come Ganvoula, ben lontano dal dimostrare il proprio valore.







