
Zambrotta: "Io terrei Thiago Motta fino a fine stagione, ma serve ritrovare ambiente sereno"
Il futuro della Juventus è ora, con Thiago Motta sempre più a rischio esonero e due candidati su tutti (Tudor e Mancini) a spingerlo giù dalla panchina. Intervistato da Sky Sport a proposito del momento delicato, l'ex terzino destro bianconero Gianluca Zambrotta ha colto l'occasione per esprimere un parere personale.
Prime parole: "Dispiace per la situazione, c'erano dei presupposti iniziali molto diversi, tanto entusiasmo per l'arrivo di Motta. La situazione è complicata, io terrei Thiago Motta fino a fine stagione, poi ci sarebbe da fare un bel summit per capire come proseguire al meglio. A inizio stagione c'era una prospettiva a lungo termine, queste sono valutazioni che una società deve fare. L'allenatore non è mai l'unico responsabile, io lo terrei anche se Mancini è un nome importante, che ha fatto benissimo con la Nazionale e i club. Ma io vedrei ancora Thiago Motta, sperando che la Juve raggiunga l'unico obiettivo rimasto".
Serve riportare equilibrio alla Juventus, e non solo: "Lo spogliatoio e l'ambiente tranquillo è la cosa principale, se dobbiamo guardare le due società italiane più grandi, che sono Juventus e Milan, sono entrambe contestate dai tifosi. L'ambiente è difficile - ha spiegato Zambrotta -, un giocatore per rendere al massimo deve essere sereno e non pensare a quello che c'è fuori. La prima cosa da fare è ritrovare la serenità in un ambiente non tranquillo. Le difficoltà nello spogliatoio ci sono sempre state nel calcio, ho provato a stare in squadre dove non si andava d'accordo con l'allenatore ma si dava comunque il massimo. Non ho visto questo da fuori nella Juventus, ma è chiaro che si deve ritrovare un ambiente sereno".
Prime parole: "Dispiace per la situazione, c'erano dei presupposti iniziali molto diversi, tanto entusiasmo per l'arrivo di Motta. La situazione è complicata, io terrei Thiago Motta fino a fine stagione, poi ci sarebbe da fare un bel summit per capire come proseguire al meglio. A inizio stagione c'era una prospettiva a lungo termine, queste sono valutazioni che una società deve fare. L'allenatore non è mai l'unico responsabile, io lo terrei anche se Mancini è un nome importante, che ha fatto benissimo con la Nazionale e i club. Ma io vedrei ancora Thiago Motta, sperando che la Juve raggiunga l'unico obiettivo rimasto".
Serve riportare equilibrio alla Juventus, e non solo: "Lo spogliatoio e l'ambiente tranquillo è la cosa principale, se dobbiamo guardare le due società italiane più grandi, che sono Juventus e Milan, sono entrambe contestate dai tifosi. L'ambiente è difficile - ha spiegato Zambrotta -, un giocatore per rendere al massimo deve essere sereno e non pensare a quello che c'è fuori. La prima cosa da fare è ritrovare la serenità in un ambiente non tranquillo. Le difficoltà nello spogliatoio ci sono sempre state nel calcio, ho provato a stare in squadre dove non si andava d'accordo con l'allenatore ma si dava comunque il massimo. Non ho visto questo da fuori nella Juventus, ma è chiaro che si deve ritrovare un ambiente sereno".
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