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David Trezeguet, giustiziere francese di Euro2000. Che in Italia ha trovato l'Eldorado
David Trezeguet ha due anime. La prima è quella con la maglia della Nazionale francese con cui ha vinto il Mondiale del 1998 e l'Europeo del 2000. Il primo da comprimario, pur segnando nella vittoria contro l'Arabia Saudita, quando il titolare era Guivarc'h. Il secondo da protagonista principale, soprattutto nell'ultima azione che ha portato il trofeo alla Francia. Il Golden Goal contro l'Italia era una firma d'alto lignaggio, perché poi era arrivato il trasferimento alla Juventus, proprio in quell'estate. Poi c'è anche il ricordo della traversa nella finale Mondiale del 2006, quasi un risarcimento dopo quanto successo anni prima nella finale dell'Europeo tra Belgio e Olanda.
La seconda anima è quella della Juventus. Dove è stato un campione quasi intramontabile, con 320 presenze e 171 gol, di cui 138 in Serie A, vincendo due Scudetti, altri due gli sono stati revocati, una Serie B e anche la Supercoppa italiana. Ha spedito Inzaghi a Milano, spesso mandava anche Ibrahimovic in panchina. Basterebbe questo per ergerlo a emblema della storia bianconera. Diversamente dal suo gemello del gol Thierry Henry, in Italia ha trovato l'Eldorado, finendo poi la sua carriera tra Hercules, Baniyas, River Plate e Newell's Old Boys, prima dell'India al Pune City.
L'ultima volta che è tornato a Torino, il francese ha parlato così. "Io ho giocato al vecchio Delle Alpi, uno stadio fantastico. Sono riuscito a scrivere un piccolo pezzo di storia della Juventus. Il mio segreto? Lavorare molto durante la settimana, ascoltare i compagni e la motivazione, la spinta in più era giocare di fronte ai nostri tifosi. La Juve è una famiglia, mi ha dato tutto anche a livello personale. Sono molto grato alla Juve, quando posso torno a Torino e questi ragazzi hanno la possibilità di giocare delle finali qui in questo stadio e io non ho potuto". Oggi David Trezeguet compie 45 anni.
La seconda anima è quella della Juventus. Dove è stato un campione quasi intramontabile, con 320 presenze e 171 gol, di cui 138 in Serie A, vincendo due Scudetti, altri due gli sono stati revocati, una Serie B e anche la Supercoppa italiana. Ha spedito Inzaghi a Milano, spesso mandava anche Ibrahimovic in panchina. Basterebbe questo per ergerlo a emblema della storia bianconera. Diversamente dal suo gemello del gol Thierry Henry, in Italia ha trovato l'Eldorado, finendo poi la sua carriera tra Hercules, Baniyas, River Plate e Newell's Old Boys, prima dell'India al Pune City.
L'ultima volta che è tornato a Torino, il francese ha parlato così. "Io ho giocato al vecchio Delle Alpi, uno stadio fantastico. Sono riuscito a scrivere un piccolo pezzo di storia della Juventus. Il mio segreto? Lavorare molto durante la settimana, ascoltare i compagni e la motivazione, la spinta in più era giocare di fronte ai nostri tifosi. La Juve è una famiglia, mi ha dato tutto anche a livello personale. Sono molto grato alla Juve, quando posso torno a Torino e questi ragazzi hanno la possibilità di giocare delle finali qui in questo stadio e io non ho potuto". Oggi David Trezeguet compie 45 anni.
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