Piqué: "Simeone ha ragione. Quando il Real non vince, fa parlare di altro i media"
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Parole pesantissime quelle pronunciate da Gerard Pique, ex difensore del Barcellona, contro il Real Madrid. In un'intervista rilasciata a Marca lo spagnolo è tornato sul mancato cartellino rosso estratto all'indirizzo del calciatore dell'Espanyol nella partita contro i Blancos: "Abbiamo vissuto questa storia milioni di volte. L'altro giorno Simeone ha parlato in conferenza stampa e credo avesse proprio ragione. Viviamo questa situazione da 120 anni. Queste polemiche sono molto nello stile delle Merengues, cioè quando non vincono mettono tutti i 'macchinari', tutti i media a parlare d'altro. E questo è ciò che abbiamo sempre sperimentato. Chi ne soffrirà ora saranno gli arbitri, sottoposti a maggiore pressione. Auguro loro il meglio, ma è sempre stato così".
Le piace il Barcellona?
"Sì, mi piace molto. Penso che anche la gente sia molto interessata, il fatto che ci siano molti giovani provenienti da La Masia fa sì che i tifosi si sentano identificati. E sono impazienti, hanno fame, hanno molto talento e sono emozionati all'idea di vincere titoli".
Come mai è a -4 dopo aver segnato 9 gol in 2 partite contro il Real?
"Sono più talentuosi, ma stanno peccando di gioventù, mancanza di costanza... Hanno iniziato molto, molto bene e ora hanno una piccola flessione. Il Real è la squadra più consolidata, che soffrirà sempre quando affronterà i blaugrana, ma sono costanti e più regolari. Hanno calciatori più maturi".
Quanti di questo Barça avrebbero giocato nel suo?
"Nel mio Barcellona? Sono stato lì per molti anni e ho coinciso con diverse versioni del Barcellona, ma se ti riferisci a quello che ha vinto il triplete e il sextete, beh… Il nostro Barcellona era molto, molto Barcellona. Direi che è una delle migliori squadre della storia. Non lo so… direi tra le prime due. Nel nostro Barcellona c'erano grandi giocatori. È vero che è un peccato non avere un Lamine, un Cubarsí o un Raphinha, che ora giocano a grandi livelli, ma ovviamente, in quel Barcellona, in quelle posizioni c'erano Messi, Puyol o altri, come Villa, Henry o Eto'o… Stiamo parlando di giocatori molto, molto forti. Penso che quelli che sono lì adesso debbano guadagnarsi il loro posto in quella squadra e che possano riuscirci grazie al loro talento e alla loro determinazione, ma devono ancora dimostrare di poter vincere grandi titoli".
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