Barcellona, Raphinha: "Cori razzisti? Ci pensiamo dopo la gara, durante testa al campo"
L'attaccante del Barcellona Raphinha, in un'intervista concessa a El Pais, è tornato sugli insulti razzisti - che hanno riguardato anche i compagni Yamal e Ansu Fati - ricevuti durante il Clasico giocato al Bernabeu e vinto per 0-4. In particolare, il giocatore brasiliano ha spiegato il motivo per cui hanno deciso di non interrompere la partita.
Le sue parole: "Ne abbiamo già parlato, ogni persona è diversa. Certo che ti dà fastidio, stiamo facendo il nostro lavoro. Sappiamo che i tifosi dell'altra squadra possono provare a fare di tutto affinché le cose non ti vadano bene e che dobbiamo concentrati, ma quando ti insultano e quegli insulti ti portano altrove, è più complicato", ha spiegato Raphinha . "Dopo ho parlato con Ansu e ci ha raccontato cosa gli era successo. Era più triste. Con Lamine abbiamo sentito che ci dicevano delle cose, ma non capivamo esattamente cosa ci dicevano. Ma Ansu ha capito. Dopo dopo la partita, abbiamo visto i video ed è stato allora che abbiamo capito cosa ci avevano detto".
"Quello che possiamo fare dopo le partite, lo facciamo dopo. Durante, dobbiamo essere concentrati. Ci sono molte persone che normalizzano l'andare allo stadio per insultare. Questo - conclude - non può essere normalizzato. Qualcuno con più potere deve fare qualcosa."