
Atalanta, sveglia: dov’è finito il gol?
L’Atalanta si guarda allo specchio e non si riconosce. L'immagine riflessa è quella di una squadra che da anni è sinonimo di calcio offensivo e gol a raffica, ma che improvvisamente si scopre con le polveri bagnate. Due sconfitte consecutive, zero reti segnate e una crisi offensiva che non si vedeva da molttempo. Eppure, in mezzo a questa astinenza improvvisa, ci sono ancora sprazzi di goleade impressionanti che rendono la situazione ancora più inspiegabile.
Ecco cosa sta accadendo secondi i dati visionati da L'Eco di Bergamo, alla macchina da gol della Dea , analizzando numeri e retroscena che fanno riflettere sulla squadra di Gasperini.
MAL DI GOL: DIGIUNO DA RECORD
L’Atalanta sta attraversando una delle fasi più sterili dell’era Gasperini: non segna da due partite consecutive, entrambe perse contro Inter e Fiorentina. In particolare, la prestazione al Franchi è entrata direttamente nei libri delle statistiche più negative degli ultimi anni: nessun tiro nello specchio in 90 minuti, un evento che non capitava da oltre due anni (Milan-Atalanta 2-0, maggio 2023).
Se allarghiamo lo sguardo, la situazione peggiora ulteriormente. Nelle ultime sei gare di campionato, la Dea è rimasta a secco addirittura quattro volte (Cagliari, Venezia, Inter e Fiorentina). Nel mezzo, quasi inspiegabilmente, sono arrivate due prove travolgenti contro Empoli e Juventus, con un totale di nove reti. Un paradosso che aumenta l'inquietudine.
CASA DOLCE CASA? NON PIÙ
L'astinenza al Gewiss Stadium è ancora più preoccupante. L’Atalanta non segna davanti al proprio pubblico da ben tre partite consecutive (Cagliari, Venezia e Inter), per un totale di 325 minuti. Una striscia negativa mai vista sotto la gestione Gasperini. Ora anche la trasferta, che era stata finora un rifugio sicuro, ha tradito: zero reti nell’ultima uscita a Firenze, una situazione che non si ripeteva dallo 0-0 a Udine dell’11 gennaio scorso.
UNA CRISI SENZA PRECEDENTI RECENTI
Guardando indietro, si scopre che l’attuale crisi realizzativa è una delle più gravi nell’intera gestione Gasperini. Infatti, solo una volta, nel lontano 2018/19, l’Atalanta ha vissuto un periodo simile, restando senza reti per quattro gare su sei. Se aggiungiamo anche le competizioni internazionali e la Coppa Italia, quest’anno è già diventato il peggiore di sempre sotto questo aspetto: sono ben undici le partite senza segnare, uguagliando il record negativo stabilito nella stagione 2018/19.
PARADOSSO E IRREGOLARITÀ
Ciò che rende ancora più difficile decifrare questa crisi è l’irregolarità impressionante. Da una parte, abbiamo un’Atalanta capace di segnare consecutivamente per 27 gare interne (di cui 13 consecutive con almeno due gol) fino al black-out contro il Cagliari. Dall’altra, una squadra che improvvisamente sembra aver smarrito ogni certezza offensiva.
IL RECORD NEGATIVO NEL MIRINO
La Dea è ora arrivata a 193 minuti consecutivi senza segnare. Se non dovesse trovare il gol nel primo tempo della prossima gara contro la Lazio, la crisi si aggraverebbe ulteriormente, avvicinandosi pericolosamente al record negativo assoluto dell’era Gasperini: 331 minuti senza gol, stabilito due anni fa tra febbraio e marzo 2023.
URGONO RISPOSTE IMMEDIATE
L’incontro con la Lazio di domenica diventa dunque cruciale. La Dea deve interrompere questa striscia negativa per tornare rapidamente a guardare con fiducia al finale di stagione. L'Atalanta non può permettersi altri passi falsi: il ritorno al gol diventa ora una questione fondamentale non solo per la classifica, ma soprattutto per ritrovare la propria identità smarrita nelle ultime settimane.
Il mal di gol della Dea è una crisi momentanea o il sintomo di un problema più profondo? Domenica sarà la prima occasione per capirlo.







