
Regonesi, generazioni nel segno della Dea
Ci sono storie di calcio che si trasmettono attraverso le generazioni, come una preziosa eredità fatta di valori, consigli e sacrifici. È il caso della famiglia Regonesi, un cognome che per Bergamo e l’Atalanta è sinonimo di orgoglio e continuità. Pierre Giorgio ha vestito la maglia della Dea a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, un ragazzo cresciuto nel vivaio di Zingonia e diventato simbolo altrove, soprattutto all’AlbinoLeffe. Ma l’amore per l’Atalanta non si dimentica, anzi, si trasmette.
Oggi, a portare avanti questa dinastia nerazzurra ci sono i figli, Iacopo e Nicolò, entrambi intenti a scrivere il proprio capitolo con sacrificio e determinazione. Il primo, Iacopo, è già nel calcio professionistico e, dopo aver conquistato un Europeo Under 19 con la maglia azzurra, sta lottando in Serie C con la Clodiense per ritagliarsi il suo spazio. Il secondo, Nicolò, è ancora in formazione con l’Under 17 nerazzurra, ma promette bene: un centrocampista tecnico che aspetta solo il momento giusto per farsi notare.
Pierre Giorgio osserva da vicino, con discrezione e consapevolezza. Non vuole interferire, lascia che i suoi ragazzi imparino da soli, ma è pronto a sostenerli nelle difficoltà, a ricordare loro che nel calcio, come nella vita, i risultati arrivano soltanto con lavoro, pazienza e costanza. La sua esperienza diventa così un patrimonio da consultare nei momenti di incertezza: il segreto è la trasparenza, il dialogo aperto, la condivisione sincera.
Questa storia, allora, non è soltanto di calcio giocato. È la testimonianza di un padre che insegna ai propri figli il valore della resilienza, della dedizione e della passione. Una passione che, nel nome della Dea, passa di generazione in generazione. Un patrimonio che Bergamo conosce bene e custodisce con orgoglio.








