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Atalanta oltre Gasperini: il futuro è un rebus, ma l'identità è una certezzaTUTTO mercato WEB
ieri alle 13:15Esclusive TA
di Lorenzo Casalino
per Tuttoatalanta.com

Atalanta oltre Gasperini: il futuro è un rebus, ma l'identità è una certezza

I grandi addii fanno paura, ma la storia recente dimostra che a Bergamo nessuno è insostituibile. Anche dopo il Gasp, la Dea saprà reinventarsi

L’Atalanta è davanti a un bivio storico, un crocevia di quelli che possono segnare una generazione intera. Dopo aver sfiorato sogni proibiti con Gasperini, Bergamo potrebbe presto trovarsi ad affrontare il giorno più temuto: quello del possibile addio del suo profeta. E allora, inevitabile chiedersi se e come l’Atalanta possa sopravvivere senza la guida di un tecnico che negli ultimi anni è stato molto più di un semplice allenatore.

Massimo Marianella, storico telecronista e fine conoscitore del calcio europeo, ha toccato un punto nevralgico: «Non basta scegliere Gasperini, bisogna saperlo proteggere e gestire». Parole che suonano come un avvertimento, ma anche come una rassicurazione. Perché se è vero che Gasperini ha rivoluzionato la Dea, è altrettanto vero che dietro al successo nerazzurro c'è una società che ha sempre saputo guardare oltre le persone.

La famiglia Percassi non è solo il pilastro economico del club, ma ne rappresenta la bussola morale e strategica. Luca Percassi, che Marianella ricorda come ragazzo umile e determinato ai tempi del Chelsea, incarna alla perfezione lo spirito che ha reso l’Atalanta un esempio da seguire. Non importa quanto grande sia la figura che lascia, perché il vero segreto di questa squadra risiede nella sua identità. Un'identità che non si sgretola al primo addio, ma che anzi si rafforza ogni volta che qualcuno decide di salutare.

Certo, sostituire Gasperini non sarà semplice: significa sostituire un visionario che ha trasformato buoni giocatori in stelle internazionali, valorizzandoli sul campo e nel mercato con plusvalenze importantissime. Lookman ne è l’ennesimo esempio, e prima di lui c'è stato Højlund. Tutti talenti che a Bergamo hanno trovato il proprio massimo splendore, difficilmente replicabile altrove. Eppure, il club è sempre riuscito non solo a rimpiazzare i partenti, ma a migliorarsi continuamente, spostando sempre più in alto la propria asticella.

Guardando avanti, resta una domanda aperta: meglio una rottura netta o una continuità ideale dopo Gasperini? La risposta è meno scontata di quanto sembri, perché non sempre la fedeltà a un metodo o a un'idea tattica è sinonimo di successo. L'Atalanta dovrà scegliere, sapendo però di poter contare su una base solida fatta di idee chiare, struttura robusta e capacità di innovazione.

La differenza tra l’Atalanta e tante altre realtà è proprio questa: a Bergamo non si dipende mai da una singola figura, per quanto grande sia. Si dipende da un progetto, da una visione che sa rinnovarsi e adattarsi. Gasperini è stato l'architetto ideale, ma il cantiere Dea continuerà a crescere anche dopo di lui.