Inter, Simone Inzaghi convince proprio tutti

Chissà se i detrattori di Simone Inzaghi si rircodano quando criticavano il tecnico piacentino. Terza semifinale di Supercoppa italiana consecutiva, tanto per cominciare bene il 2025. Forse non è stata l'Inter più brillante da quando è sulla panchina dei nerazzurri, ma la forza dimostrata è sempre quella lì: andare a prendere ogni pallone, a prescindere da tutto. Anche con la difesa incerottata sono arrivate vittorie e punti, mica roba da poco nel calcio moderno che corre a mille all'ora.

E con una vittoria simile allora cosa bisogna fare? Andare a cercare ciò che non va. E purtroppo caro mio Lautaro ti scrivo. Partiamo da un presupposto, resti tra gli attaccanti più forti in circolazione. Poi c'è Inzaghi che di tema ha una stima assoluta: "Per me Lautaro ha fatto una grande gara, da elogiare. Poteva fare gol, diciamo che ha trovato in alcune occasioni Carnesecchi che ha fatto un paio di miracoli". Allora, la prova complessiva non è tutta da buttare, ma quell'ossessione nel fare gol blocca anima e gambe, testa e cuore. Ed è in questi momenti che si deve intervenire, capire cosa c'è che non va per poi ripartire al meglio: la frenesia di far bene non può essere la soluzione a tutti i mali, anche perché è vero che il gol è il pane quotidiano di chi attacca, ma prestazioni simili rischiano di incidere ancor di più.

E allora? Allora così non va, è necessario mettersi lì, riflettere e non avere tutta questa fretta di buttarla dentro. Ci sono momenti no, ci sono anche momenti in cui tutto gira storto, ma incaponirsi a quella maniera rischia di diventare un guaio peggiore. Il ragazzo si farà, per riderci su e andare avanti, ma meglio ragionare con calma. Soprattutto con una squadra del genere dietro.