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Cagliari, la critica di Bruno Corda: "Molti dubbi sulla gestione tecnica"

Cagliari, la critica di Bruno Corda: "Molti dubbi sulla gestione tecnica"TUTTO mercato WEB
ieri alle 07:32Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte Matteo Bordiga per tuttocagliari.net

Il noto giornalista Bruno Corda, come sempre senza peli sulla lingua, fornisce diversi interessanti spunti di riflessione partendo dalla brutta prestazione offerta dal Cagliari a Torino contro i granata di Paolo Vanoli.

Bruno, come si può spiegare una prova così opaca come quella di venerdì scorso all’Olimpico Grande Torino? Il Cagliari non solo ha perso nettamente contro una squadra che non vinceva in casa propria da mesi, ma non ha mai dato la sensazione di poter impensierire l’undici di Vanoli (compagine francamente tutt’altro che irresistibile).

“Io dico che la partita con il Lecce aveva ingannato tutti. Coi pugliesi avevamo disputato un primo tempo blando e alla camomilla, al termine del quale ci eravamo ritrovati in svantaggio. Se i salentini dal punto di vista tecnico sono certamente inferiori al Cagliari, sotto il profilo del gioco di squadra ci sono invece superiori, perché un tecnico come Giampaolo li fa muovere bene in campo e secondo un’idea di calcio ben precisa. Così dopo otto minuti dall’inizio della ripresa Nicola, spaventato dall’idea di perdere uno scontro diretto di fondamentale importanza, aveva operato una serie di sostituzioni per dare una sterzata al match. Un po’ come faceva Ranieri, insomma. E le cose erano andate bene, anche grazie agli episodi favorevoli: avevamo trovato subito il pareggio, poi il gol del vantaggio e quindi l’espulsione di Rebic, l’uomo più qualitativo del Lecce, procurata da Yerry Mina. Ed ecco allora materializzarsi la goleada…

Una goleada illusoria, come dicevo. Se c’è una cosa che rimprovero a Davide Nicola è il fatto di non aver ancora individuato una formazione tipo, un assetto definitivo. Per capirci: hai trovato la quadra a Monza, vai a San Siro contro il Milan a fare un figurone e poi ti fai abbacinare da quella reazione rabbiosa – nervosa, più che tecnica – contro il Lecce che ha portato a capovolgere un risultato sfavorevole più con la ‘cazzimma’ che con il gioco… Il risultato è che, alla ventiduesima giornata di campionato, il mister non ha ancora un’idea chiara dell’undici titolare di questo Cagliari. Senza dimenticare il caos-portieri: Nicola ne ha bruciati ben due in un sol colpo. Questi sono errori clamorosi. Clamorosi e inspiegabili.

La squadra qualitativamente è all’altezza di mantenere la categoria. Può fare affidamento su un discreto pacchetto arretrato e a centrocampo ha diverse alternative. Certo, poi siamo deficitari in attacco. Lo sappiamo benissimo e lo ripetiamo da mesi. E nel reparto avanzato Nicola sta commettendo lo stesso errore che ha fatto coi portieri: è dall’inizio del campionato che sta letteralmente umiliando Lapadula e Pavoletti. Quest’ultimo è uno che in area di rigore fa la differenza e che può dare ancora tanto al Cagliari. Tra l’altro ora disponiamo di due buoni crossatori sia da destra che da sinistra – penso a Zortea, Augello e Felici – che potrebbero sfruttare al meglio le qualità atletiche e fisiche di Leonardo. E invece viene lasciato al centro dell’attacco il solo Piccoli, che non può fare miracoli: non riempiamo mai l’area di rigore e non abbiamo lo stoccatore in grado di finalizzare il lavoro svolto dai compagni.

Non so. Io non dico che sono preoccupato, perché credo fermamente che la formazione rossoblù sia superiore a molte delle dirette concorrenti per la salvezza. Il Monza sembra in grande difficoltà così come il Venezia, anche se oggigiorno bastano un paio di vittorie per colmare un gap importante in classifica. E bisogna stare ben attenti, perché il Venezia gioca un buon calcio e anche l’Udinese, che nell’ultimo periodo pare meno incisiva, è una squadra strutturata e forte fisicamente.

In linea generale sono piuttosto perplesso. Credo che il mister dovrebbe avere in testa l’idea di un undici-tipo, al massimo con una o due alternative. E, visto l’ostracismo reiterato nei confronti di Lapadula e di Pavoletti, mi auguro che la società trovi al più presto un attaccante da affiancare a Roberto Piccoli. L’altra possibilità sarebbe quella di restituire piena fiducia a Lapadula, creando con lui un feeling come quello che aveva instaurato Ranieri. Ci ricordiamo tutti che Lapadula, dopo ogni gol, correva in panchina ad abbracciare il mister romano. E in campo aveva l’argento vivo addosso non appena entrava nell’area avversaria.

Non metto in discussione il fatto che Davide Nicola sia un bravo allenatore: la sua storia personale, del resto, parla per lui. Ma quest’anno, a Cagliari, devo dire che la sua gestione mi sta lasciando parecchi dubbi.”

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