…con Massimo Oddo
“A gennaio è sempre difficile fare mercato. I giocatori nuovi che arrivano hanno poco tempo per inserirsi. Gli allenatori hanno delle idee e cercare di attuarle, ma quando ci sono molti cambi non è facile farlo subito”.
Così a TuttoMercatoWeb Massimo Oddo.
Il Milan ha riportato a casa Gabbia. Non una scelta che infiamma i tifosi…
“Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: trovare un centrale italiano che conosce il campionato non è facile. Hanno optato per un profilo che conosce già il mister. Vagliando il mercato hanno visto che altre soluzioni non erano percorribili”.
Intanto il Napoli ha preso Mazzocchi.
“Lo conosco bene, l’ho allenato a Perugia. È un ragazzo che ha tanta fame e voglia di arrivare. Costanza, perserveranza, ha creduto in se stesso. E adesso ha l’occasione della sua vita: andrà come alternativa a Di Lorenzo, il Napoli è in corsa in due competizioni e quindi avrà il suo spazio. È più pronto di Zanoli”.
Cosa è successo al Napoli quest’anno? La stagione è altalenante.
“L’anno scorso ha dominato e stravinto il campionato. Nel momento clou della Champions League ha perso calciatori importanti. Si, ci si aspettava di più. Spalletti è stato l’artefice del successo. Ma dietro i successi di un allenatore c’è sempre una squadra forte. Spalletti l’anno scorso ha saputo costruire un rapporto con i propri giocatori affinché tutto risultasse fatto bene. Probabilmente quest’anno il suo successore non ha saputo trovare la giusta alchimia. Quando non c’è fiducia attorno ad un allenatore i calciatori lo sentono”.
Serie B: il Parma prova a staccare.
“Il Parma sta dando continuità. I risultati sono la cosa più importante ma spesso ci si basa solo su questi e mai sul lavoro sul campo. Dietro l’allenatore ci deve essere un meccanismo affinché tutto vada nella stessa direzione. Quanto sta facendo il Parma è frutto di grande continuità. Guardate il Frosinone, Grosso era al suo secondo anno e ha fatto grandi cose. I mesi di ambientamento ci sono per tutti”.
Per il secondo posto c’è bagarre.
“I momenti di difficoltà ci sono tutti. Quando ho vinto il campionato abbiamo avuto un periodo complicato e poi siamo andati in Serie A. La società mi ha dato fiducia, siamo ripartiti e andati in Serie A. Chi supera meglio quei momenti ha più chance. Palermo, Venezia e Cremonese sono le migliori. Poi c’è il Catanzaro che ha fame”
Mister, e lei? Alla SPAL non è andata come sperava. Col senno di poi avrebbe fatto la scelta?
“L’avrei fatta, perché pensavo che la squadra avesse tutte le carte in regola per potersi salvare. Ho trovato più problemi di quanto pensassi. Abbiamo fatto un buon lavoro ma sono arrivato che la squadra era penultima. Quando sei in quelle situazioni ci sono tante componenti che fanno sì che tu possa riprendere o meno il cammino. Sono arrivato grazie a Fabio Lupo che mi ha voluto e mi avrebbe voluto anche sei mesi prima. Poi il Presidente ha fatto delle scelte diverse e quando sono arrivato dopo una settimana il direttore è andato via. Questo ha reso le cose più complicate. Era rimasto il solo Ortoli, mentre Tacopina l’ho visto due volte. Abbiamo cercato di fare il massimo. Sono convinto che abbiamo fatto un buon lavoro. Con due partite in più ci saremmo potuti salvare”.