Il Museo del Calcio
Gianfranco Zola, Vicepresidente della Serie C, ha presentato a novembre, al Social Football Summit, due migliorie per la categoria. Una è l'aumento dei premi per chi fa giocare under 23 del settore giovanile. Le società dovranno indicare almeno 4 giovani. Saranno 8 nel 2028/'29. La seconda la distribuzione di risorse a quei club che investiranno nel vivaio. Una graduatoria valuterà strutture, tecnici e staff, prima di passare ai riconoscimenti economici. Dall'avvento di Matteo Marani, la C ha ripreso vita. Grazie a Sky ha una visibilità che neppure sognava. Ora il progetto Zola promette profitti. Il Presidente ha parlato di giornata storica per una categoria che dovrebbe essere il vivaio del calcio.
Fin qui tutto giusto, perché portieri, difensori e centrocampisti si costruiscono, ma Zola, pur venendo dal terreno di gioco, ha dimenticato un particolare: gli istruttori. Che particolare non è, perché non esistono più quelli che sanno insegnare i fondamentali e correggere i difetti. Il calcio si gioca con i piedi, che dovrebbero essere usati nella loro estensione: destro, sinistro, interno, collo ed esterno. Zola dovrebbe saperlo, ma ai corsi di Coverciano si fanno uscire signori con il cronometro in mano, o poco più. Quindi o si rivedono o l'idea sarà giusta a metà. Non dovrebbe essere difficile per Marani intervenire in Consiglio Federale e riportare la scuola al passato.
Matteo è anche Presidente del Museo del Calcio e, conoscendolo, so la passione e l'impegno che mette nel lavoro. Quando Fino Fini disse che Giovanni Arpino sarebbe stato il primo giornalista ad essere ricordato, risposi che dimenticava Brera, Bardelli, Zanetti e Carlin, con tutto il rispetto per Arpino. A dimostrazione di quanto non sia facile la scelta. Quando vidi cimeli che non rappresentavano l'eccellenza, smisi di frequentarlo. Sono presenti le glorie del passato, ma Pedernera, Labruna, Loustau, famoso trio del River Plate? E Zagalo, l'unico ad aver vinto cinque mondiali? E Di Stefano, Puskas, Gento e Santamaria del Grande Real? E Matt Busby, Alex Ferguson, Bobby Charlton e Kopa, un sottovalutato? E Pelé, Cruyff, Maradona, Beckenbauer, Platini, Van Basten, con Uli Hoeness tra i manager e Florentino Pèrez tra i presidenti? Un museo solo per i grandi, con visita anche ai collezionisti, a partire da Pasqualin. Un lavoro mirato di ricerca porterebbe a un salto di qualità. Certamente da ingrandire. Esisteva il progetto. Sarebbe ancora un gioiello per Firenze, città che non ha eguali.