Allora Allegri...?
Mi sono divertito un mondo quando, nello scorso campionato, un'emittente privata sparava continuamente contro Allegri. Per questi critici la Juventus aveva tutto per competere con l'Inter nella lotta al vertice. Nel girone d'andata i bianconeri erano stati più volte aiutati dalla dea bendata e le tante vittorie di "corto muso" erano a dimostrarlo. Domandavo come era possibile non accorgersi del divario. Ebbene, la cosa è continuata fino alla settimana precedente la finale di Coppa Italia tra Juventus e Atalanta. Allegri aveva detto che l'obiettivo del club era arrivare in Coppa Campioni e vincere il solo trofeo possibile. Non semplice per il valore degli avversari. Chiudo in partenza lo scudetto, ma la Dea non era ostacolo da poco.
Blindato il terzo posto, si arrivava alla finale di Coppa dopo un pari interno, per di più sofferto, con la Salernitana, ultima della classe, e gli avversari al top della condizione. Il pronostico era scontato, ma Allegri smentiva i detrattori. La Juventus giocava la gara perfetta, non concedendo possibilità alcuna all'avversario. Pare che il tecnico abbia detto: "Per tre giorni ho fatto l'allenatore vero". Se hai 5 scudetti in bacheca, 5 Coppe Italia e finali di Champions, non sei l'ultimo arrivato. Non sarebbe male qualche considerazione in più. Senza contare che il trofeo arriva dopo un rigore negato dall'arbitro Maresca, che porta il tecnico alla sceneggiata ricordata da tutti.
Le cose più divertenti e che tagliano la testa al toro sono due: la vittoria dopo pochi giorni, con una grande prestazione, dell'Atalanta nella finale di Europa League, contro l'imbattuto Bayer Leverkusen, e la campagna acquisti della Vecchia Signora. Se il nuovo allenatore boccia Chiesa, Locatelli, De Sciglio, Iling, Kostic, McKennie, Milik, Nicolussi Caviglia, Rugani e Szczesny, viene da pensare sulla validità della squadra. Come, visti gli arrivi al mercato di riparazione di Alcaraz e Djalò, sulle capacità di Giuntoli, neo D.G.. Al tirar delle somme, con una società inesistente e tanti improvvisati, non stupisce abbia ragione quel tifoso, intervistato dalla stessa emittente all'uscita da San Siro, quando disse: "Bisogna essere grati ad Allegri per aver tenuto in piedi una squadra nonostante le difficoltà degli ultimi tre anni".