
Messina, corsa contro il tempo per la deadline di domani. Servono 309mila euro
In casa ACR Messina si vive l’ennesima corsa contro il tempo. La scadenza di domani, mercoledì 16 aprile, per il pagamento di stipendi e contributi è ormai imminente, e il club peloritano rischia seriamente di non rispettare gli obblighi imposti dalla Lega Pro. In ballo ci sono 309.000 euro relativi al saldo degli emolumenti dell’ultimo bimestre, oltre a debiti pregressi per IRPEF e INPS rimasti inevasi, che avevano già portato a una penalizzazione di 4 punti in classifica.
A guidare l’ultima disperata operazione salvataggio è Francesco Barbera, imprenditore messinese già sponsor del club, che ha lanciato ufficialmente l’iniziativa “Salviamo il Messina”. Dopo aver versato la propria quota da 25mila euro, Barbera ha chiamato a raccolta altri imprenditori del territorio. L’obiettivo è quello di raccogliere almeno 10 adesioni da parte di realtà locali disposte a investire per garantire la sopravvivenza del club. I passaggi tecnici legati alla raccolta fondi sono stati affidati al notaio Bernardo Maiorana, mentre una PEC ufficiale sarà inviata a breve dal Comune ai principali operatori economici del territorio per incentivare le adesioni.
Il sindaco Federico Basile, in costante contatto con le parti, ha lavorato nelle ultime ore con lo staff legale e i rappresentanti del club per definire ogni dettaglio operativo. Intanto, da Palazzo Zanca si spera che alle promesse seguano i versamenti, per scongiurare un epilogo drammatico e dare finalmente alla squadra la possibilità di giocarsi la salvezza sul campo.
Sul fronte societario, si registra un altro sviluppo significativo: è finalmente giunta da Lussemburgo la copia originale della procura a vendere relativa all’80% delle quote dell’Aad Invest Group, attuale proprietà del club. Tuttavia, non è atteso un immediato cambio di mano. In questo momento, la priorità resta quella di rispettare la scadenza del 16 aprile. Solo dopo si potrà eventualmente riaprire il dossier cessione.
Nel frattempo, Alaimo, nuovo rappresentante di riferimento del club, ha formalmente affidato la procura al Comune, dichiarandosi pronto a cedere il Messina per un euro simbolico. Un gesto che fotografa l’urgenza e la gravità del momento.
E sul campo? La squadra guidata da Giacomo Modica, con Crimi e compagni, sabato affronterà una delicatissima trasferta a Foggia in una sfida che potrebbe valere una fetta consistente di permanenza in Serie C. Un impegno che i giocatori affronteranno in un clima surreale, con la speranza che la città risponda all’appello lanciato nelle scorse ore anche dagli stessi tifosi.
Restano inoltre in sospeso le valutazioni della Coaps, la Commissione che vigila su Acquisizioni e Partecipazioni Societarie, che dovrà esprimersi definitivamente sulla regolarità del passaggio tra Pietro Sciotto e Doudou Cissè. La proroga concessa è ormai agli sgoccioli, e benché al momento non vi sia alcun deferimento ufficiale, i tempi si annunciano lunghi e incerti.
Il Messina resta appeso a un filo, tra una piazza che chiede chiarezza, una proprietà allo sbando e una squadra che prova a restare in piedi. Ora servono i fatti. E soprattutto, servono quei 309.000 euro.
A guidare l’ultima disperata operazione salvataggio è Francesco Barbera, imprenditore messinese già sponsor del club, che ha lanciato ufficialmente l’iniziativa “Salviamo il Messina”. Dopo aver versato la propria quota da 25mila euro, Barbera ha chiamato a raccolta altri imprenditori del territorio. L’obiettivo è quello di raccogliere almeno 10 adesioni da parte di realtà locali disposte a investire per garantire la sopravvivenza del club. I passaggi tecnici legati alla raccolta fondi sono stati affidati al notaio Bernardo Maiorana, mentre una PEC ufficiale sarà inviata a breve dal Comune ai principali operatori economici del territorio per incentivare le adesioni.
Il sindaco Federico Basile, in costante contatto con le parti, ha lavorato nelle ultime ore con lo staff legale e i rappresentanti del club per definire ogni dettaglio operativo. Intanto, da Palazzo Zanca si spera che alle promesse seguano i versamenti, per scongiurare un epilogo drammatico e dare finalmente alla squadra la possibilità di giocarsi la salvezza sul campo.
Sul fronte societario, si registra un altro sviluppo significativo: è finalmente giunta da Lussemburgo la copia originale della procura a vendere relativa all’80% delle quote dell’Aad Invest Group, attuale proprietà del club. Tuttavia, non è atteso un immediato cambio di mano. In questo momento, la priorità resta quella di rispettare la scadenza del 16 aprile. Solo dopo si potrà eventualmente riaprire il dossier cessione.
Nel frattempo, Alaimo, nuovo rappresentante di riferimento del club, ha formalmente affidato la procura al Comune, dichiarandosi pronto a cedere il Messina per un euro simbolico. Un gesto che fotografa l’urgenza e la gravità del momento.
E sul campo? La squadra guidata da Giacomo Modica, con Crimi e compagni, sabato affronterà una delicatissima trasferta a Foggia in una sfida che potrebbe valere una fetta consistente di permanenza in Serie C. Un impegno che i giocatori affronteranno in un clima surreale, con la speranza che la città risponda all’appello lanciato nelle scorse ore anche dagli stessi tifosi.
Restano inoltre in sospeso le valutazioni della Coaps, la Commissione che vigila su Acquisizioni e Partecipazioni Societarie, che dovrà esprimersi definitivamente sulla regolarità del passaggio tra Pietro Sciotto e Doudou Cissè. La proroga concessa è ormai agli sgoccioli, e benché al momento non vi sia alcun deferimento ufficiale, i tempi si annunciano lunghi e incerti.
Il Messina resta appeso a un filo, tra una piazza che chiede chiarezza, una proprietà allo sbando e una squadra che prova a restare in piedi. Ora servono i fatti. E soprattutto, servono quei 309.000 euro.
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