
Crotone, Longo: "Dopo l'Avellino nessuno avrebbe detto che avremmo legittimato 3° posto"
Emilio Longo, tecnico del Crotone, ha commentato il 3-2 contro il Foggia ai microfoni di Raisport: "Credo che sia stata dura come lo sono tutte le ultime partite del campionato, però mi piace evidenziare il fatto che questa squadra ha meritato sul campo la vittoria. Tutti i punti che ha fatto non sono stati regalati ma meritati. La squadra ha avuto una identità chiara fino al vantaggio, non abbiamo reagito bene al pareggio della squadra avversaria. Poi però abbiamo legittimato la vittoria con tante occasioni da rete. Abbiamo gestito male il pareggio, ma il sacrificio, la disponibilità e la competenza tattica credo che oggi abbiano avuto la meglio. E questi ragazzi meritano la classifica che hanno".
"Cosa ho detto ai miei all'intervallo? Ho soltanto detto che non dobbiamo pensare che le partite si possano vincere senza sacrificio. Sulla nostra strada ci sono ancora tante partite da disputare e ovviamente non ci saranno partite facili, arriverà in fondo non la migliore squadra, ma la squadra che avrà una competenza e una qualità sotto tutti i punti di vista e quello emozionale farà la differenza a questo punto".
"La squadra del Foggia non merita questa classifica, ci sono tanti calciatori importanti con qualità di campionati disputati e singolarmente in termini di carriera, questa poteva essere una partita trappola, abbiamo reso ordinario qualcosa di straordinario. Sei mesi fa venivo intervistato post gara con l'Avellino (4-0 per gli irpini, ndr) e probabilmente allora nessuno avrebbe detto che questa squadra, con lo stesso tecnico, oggi alla penultima di campionato, avrebbe legittimato un terzo posto, ovviamente non è ancora detto ma il percorso è qualcosa di importante. Merito ai ragazzi che non si sono disuniti, abbiamo un'idea comune, abbiamo un'anima e un'intelligenza tattica molto importante".
"Se la mia squadra ha bisogno più di pressione o di leggerezza? La mia squadra deve capire che deve accettare le pressioni. Se vuoi essere grande devi lavorare con pressioni da grande. Io da un mese a questa parte che legittimo un cammino straordinario, ma quando saremo cresciuti davvero accetteremo le pressioni interne e esterne per quello che valgono. A me fa piacere che la squadra sia sotto pressione perché significa che ha qualcosa da perdere. E se abbiamo qualcosa da perdere dobbiamo combattere con tutta la nostra identità per non farcelo sfuggire".







